Lettera aperta sui fatti della Carisp

Lettera aperta sui fatti della Carisp

La visita del prefetto Manganelli a San Marino, il riscontro degli “ottimi rapporti di collaborazione che intercorrono fra la Polizia di Stato italiana e le Forze dell’Ordine sammarinesi”, fanno andare col pensiero a chi nella notte di domenica 4 maggio è stato prelevato, alla stregua del più terribile dei malavitosi (forse, però quelli non si fanno prendere), messo alla gogna dalle televisioni italiane (pronte con tanto di telecamere e giornalisti), finito sulle prime pagine dei maggiori quotidiani.

Sorge spontanea una domanda: chi li ha avvisati?

L’ordine di arresto è partito da quella stessa Procura, italiana, che a giugno 2008 accusa di riciclaggio la Cassa di Risparmio, per venire poi smentita dalla Cassazione.

Il nostro pensiero non può non andare a quegli uomini e donne, profondamente sammarinesi anche se non anagraficamente, che per passione, tempo e dedizione, hanno investito nel primo istituto di credito sammarinese: la Cassa di Risparmio. Che hanno contribuito alla formazione di dipendenti e dirigenti, che hanno promosso lo sviluppo anche al di fuori del territorio.

Siamo di fronte ad un diabolico intreccio tra finanza, legge, cavilli, potere. Potere! Il Potere di trasformare uomini corretti, seri, profondamente legati alla nostra terra, al nostro benessere, in delinquenti.

La Repubblica di San Marino, incassata la bocciatura di Moneyval, è stata inserita, (anche per la irresponsabile incapacità della politica dagli anni ’80 in poi) nella Grey List. Entra nell’occhio del ciclone. Facile quindi accomunare San Marino a riciclaggio e terrorismo, e più semplice manipolare la realtà.

Così quegli uomini e quelle donne con cui abbiamo lavorato fianco a fianco, che abbiamo incontrato nelle strade del nostro paese, che hanno promosso lo sviluppo del nostro paese, che hanno aiutato le nostre aziende e le nostre imprese a crescere, anzi a nascere, a beneficio di tutto il sistema paese (solo ieri sera Adriano Santi, Amministratore delegato del gruppo C’è, ha ricordato in un dibattito dal titolo “Oltre la crisi”, che solo la Cassa di Risparmio a suo tempo dette fiducia ad un gruppo di piccoli commercianti che avevano deciso di intraprendere un cammino, oggi vincente) sembrano essere stati abbandonati. In questo momento vediamo il nostro Paese abbandonato dalle Istituzioni politiche e dalla Banca Centrale.

Lettera Firmata

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