San Marino (senza antidoti) si affida a Putin
ALESSANDRO GIORGIUTTI. Sono i giorni della rivincita, per la diplomazia russa. Ieri il rappresentante permanente presso Bruxelles Pavel Chizhov ha evidenziato «il cambiamento della posizione dell’Unione europea» a proposito del vaccino prodotto dall’istituto Gamaleja, lo Sputnik V. (…)
L’Ungheria, com’è noto, ha deciso di non aspettare i tempi dell’Ema e ha già autorizzato la somministrazione del vaccino russo all’interno dei propri confini. (…)
E la stessa cosa, secondo quanto riferisce il Resto del Carlino, potrebbe fare San Marino. La piccola Repubblica non ha ancora cominciato la sua campagna di immunizzazione per la mancanza di vaccini, nonostante un accordo firmato l’11 gennaio con l’Italia, nel quale si prevedeva l’invio di 50 mila dosi, sufficienti a coprire (prima dose più richiamo) gran parte della popolazione, che è di poco inferiore ai 34 mila abitanti. Il governo sanmarinese non vuole aspettare ancora, visto che i suoi 72 morti da inizio pandemia ne fanno il secondo Stato al mondo nel rapporto decessi/popolazione, dietro Gibilterra e prima del Belgio. (…)
Negli ultimi giorni sta crescendo l’insofferenza della popolazione, con il personale sanitario che cerca di vaccinarsi in Italia e con centinaia di cittadini che hanno firmato una petizione online nella quale chiedono al governo di cercare canali di fornitura alternativi a quello italiano, nonostante il governo stesso avesse in passato dichiarato di volersi attenere ai protocolli dell’Unione europea. (…)
Ad esprimersi sarà il Parlamento la prossima settimana. Non ci sarebbe bisogno del via libera di un’agenzia regolatoria, che a San Marino non c’è. (…)
Tratto da Libero
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