L’informazione di San Marino: “Bagarre sul decreto, Berti fa il dispetto e ne impedisce la discussione in aula”

L’informazione di San Marino: “Bagarre sul decreto, Berti fa il dispetto e ne impedisce la discussione in aula”

In ufficio di presidenza tutti i capigruppo concordi ma un voto impedisce di inserire il Decreto all’Odg

Continua a far discutere il Decreto 197, soprattutto oggi alla luce della notizia che i vaccini Pfizer sono terminati, e che le prenotazioni vengono prese non prima di metà gennaio.

Appare in effetti paradossale l’obbligo di fare una dose di richiamo di vaccino per accedere a diversi luoghi, quando poi il vaccino non c’è. Per discutere su eventuali migliorie o modifiche al Decreto, ieri mattina Libera ha chiesto di inserire il Decreto all’Ordine del giorno, per cui c’è stato un confronto in Ufficio di Presidenza tra tutti i capigruppo. E qui c’è stato l’inghippo: malgrado l’accordo unanime dell’ufficio di Presidenza, al momento del voto, la richiesta di anticipare la ratifica del decreto viene respinta dall’Aula per un unico voto contrario, quello di Gian Nicola Berti (Npr).

“Dispiace che oggi il tentativo di inserire il comma in questione sul decreto Covid, appoggiato dalla larga maggioranza dell’Aula, sia stato respinto – stigmatizza Michele Muratori (Libera) – Scelte legittime, ma dispiace perché era un decreto fondamentale per la gestione dell’emergenza sanitaria. Abbiamo un decreto che deve definire le chiusure di Natale e lo andremo a discutere a gennaio, è un po’ un controsenso. Oggi ci prendevamo l’impegno di discutere questo decreto che ha delle evidenti problematiche e potevamo presentare emendamenti per migliorarlo. Invece non possiamo discuterlo, né migliorarlo ed è una vergogna”.

Luca Boschi (Libera) sottolinea che “C’è molta confusione su quel decreto, la gente non ha capito cosa può fare o meno. E poi le limitazioni per Natale le discuteremo a gennaio?”.

Dai banchi della maggioranza Mirco Dolcini (Dml) ammette che si tratta di “un decreto frettoloso e che fa dei danni”.: “Non riesco a capire cosa sia successo oggi: quel decreto necessitava di modifiche perché funzionasse. E mi vengono dubbi se il voto contrario sia stato d’impeto o studiato”.

“Sarebbe stato bello che questi appelli accorati si potessero discutere appunto nell’approvazione del decreto – sottolinea Nicola Renzi (Rf) – I nostri cittadini devono sapere che il governo ha deciso di adottare il decreto Covid a 3-4 ore dall’Ufficio di presidenza. Significa che quel decreto non è possibile metterlo in esame. In ufficio di presidenza questa mattina è stato proposto di inserirlo. Tutti i capigruppo sono stati concordi, ma un singolo voto, quello di Gian Nicola Berti, non ha permesso che un decreto andasse in ratifica. Può piacere o meno quel decreto, ma non è questo il modo di fare. Si è persa la bussola al governo”.

Dal Gruppo misto di maggioranza, critico fin dall’inizio sul Decreto, Sandra Giardi condanna “la modalità con cui si introducono decreti e modalità restrittive”.

Anche Matteo Ciacci (Libera) sottolinea che “per un voto contrario invece dovremo affrontare l’argomento quando tutto sarà scavalcato dai tempi”. Richiama poi la momentanea indisponibilità dei vaccini: “Ritengo assurdo ancora oggi ci troviamo di fronte, dopo tutto l’impegno della cittadinanza di vaccinarsi, a trovare centralini Iss che non danno possibilità di vaccinarsi ‘Pfizer’, perché i vaccini ‘Pfizer’ non sono arrivati”.

In difesa dei decreti Iro Belluzzi (Npr): “I nostri cittadini si trovano obbligati a dover muoversi all’interno della vicina Italia. Non è l’Italia che ci impone determinanti percorsi, ce lo impone la malattia e il diritto di movimento dei nostri cittadini, dentro e fuori territorio”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 22

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