L’informazione di San Marino: “Caso Serenissima e deliberazione del Consiglio giudiziario, diverse perplessità”

L’informazione di San Marino: “Caso Serenissima e deliberazione del Consiglio giudiziario, diverse perplessità”

Oggi sul caso si riunisce la Commissione Affari di Giustizia che però si troverà di fronte la deliberazione “preventiva” del Consiglio giudiziario.

ANTONIO FABBRI. Il Consiglio giudiziario sul cosiddetto “caso Serenissima” ha adottato la scorsa settimana una deliberazione, premettendo di pronunciarsi “circa la reale ricostruzione della vicenda a tutela della indipendenza e del prestigio della Magistratura e della trasparenza che deve permearne l’operato, al fine di implementare la fiducia in essa dei cittadini”. Tuttavia la deliberazione ha lasciato più di una perplessità sui tempi, sui modi e, soprattutto, sui contenuti delle ricostruzione.

Le perplessità sui tempi La prima perplessità è sulla tempistica della deliberazione del Consiglio giudiziario. Giusto oggi si riunisce la Commissione affari di Giustizia. La Commissione deve decidere sulla richiesta del Dirigente Giovanni Canzio di rendere pubblici i verbali nei quali il Dirigente del Tribunale ha riferito nella stessa Commissione sul “caso Serenissima” e sull’apertura di quel fascicolo. Una richiesta che è ancora pendente e che la Commissione affari di giustizia ha reso noto che avrebbe valutato.

Ora, perché la tempistica lascia perplessi? Perché proprio in attesa della riunione della Commissione affari di giustizia, richiamando una nota del Dirigente Canzio ai Reggenti, il Consiglio giudiziario brucia le tappe, di fatto anticipando o superando o prevenendo qualsiasi decisione che possa ora prendere la Commissione affari di giustizia. La deliberazione del Consiglio giudiziario in sostanza rende oramai inutile la pubblicazione dei verbali della Commissione affari di giustizia e persino qualsiasi considerazione che sugli stessi possa fare la Commissione, perché il Consiglio giudiziario ha già deciso che il chiarimento ci sia stato.

Le perplessità sui modi La seconda perplessità è sui modi, sul modus operandi. La deliberazione appare una pronuncia preventiva che nella sostanza potrebbe rendere inefficace qualsiasi eventuale azione che qualunque avente diritto avrebbe potuto avere in animo di intentare.

Il Consiglio giudiziario dichiara “l’immediata esecutività della presente deliberazione”. Non si comprende bene a che cosa dia esecutività, considerato che il Consiglio, in tale provvedimento, “rileva” e “dà atto”, ma non dispone nulla.

Comunque, anticipando un giudizio sull’operato del Dirigente, è come se chiudesse la porta alle rimostranze che, per ipotesi, potrebbero essere avanzate sulla trattazione di quel fascicolo. E considerato che è lo stesso Consiglio giudiziario a doversi pronunciare su eventuali istanze disciplinari che dovessero, sempre per ipotesi, arrivare nei confronti di Dirigente o magistrati, l’essersi già pronunciato anticipatamente causerebbe di certo qualche problema.

Una ipotesi, che tuttavia lascia trasparire come l’eventualità non sia stata probabilmente sufficientemente ponderata dal Consiglio giudiziario.

Perplessità sui contenuti Le maggiori perplessità sono sui contenuti.

Richiamandosi alle dichiarazioni del Dirigente e ad una nota del Cancelliere, il Consiglio giudiziario riporta l’arrivo della busta il 4 marzo 2021 in Cancelleria consegnata dal Segretario Ciavatta per il Dirigente. Poi il consiglio giudiziario, che non definisce mai “esposto” la missiva del Segretario, riporta come sia avvenuta l’apertura della stessa, la disarticolazione dell’originaria segnalazione in tre distinti procedimenti, identificando con l’ausilio degli inquirenti “all’uopo interpellati, le astratte fattispecie di reato”.

Il problema, e la conseguente perplessità, è che dalla deliberazione non emerge che il Consiglio giudiziario abbia preso in considerazione il documento, presente all’affogliato 2 del fascicolo sul caso “Serenissima”, che, a leggerlo, ha dato il primo impulso e stabilito per che titolo di reato si dovesse indagare. Ed è un documento datato 11 marzo 2021, quindi 7 giorni dopo l’apertura della busta descritta nella deliberazione. Documento che inoltre reca il timbro di ricezione del 12 marzo 2021 da parte della Cancelleria. Soprattutto da questo atto emerge proprio che il Dirigente non magistrato “DISPONE l’apertura di apposito procedimento penale per ciascuna segnalazione, precisamente per: il reato di cui all’articolo 385 del codice penale quanto alla segnalazione relativa al quotidiano Serenissima”.

Ebbene, di questo atto firmato dal Dirigente e di ciò che “DISPONE” – che non è elemento secondario ma è precisamente il nocciolo della questione – il Consiglio giudiziario non fa menzione. Ecco perché delle perplessità restano.

 

Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy