L’informazione di San Marino: Ciavatta assolto. Sentenza di appello ribalta la decisione di primo grado

L’informazione di San Marino: Ciavatta assolto. Sentenza di appello ribalta la decisione di primo grado

Dare dell’ “uomo di m…” a qualcuno su facebook non costituisce reato

In primo grado era stato condannato per ingiuria ai danni dell’allora consigliere Stefano Spadoni, che Ciavatta aveva insultato su facebook definendolo “uomo di m…”. Una condanna alla multa a giorni 30, pari a 500 euro, e al risarcimento del danno da liquidare in sede civile a favore di Spadoni, con una provvisionale di 2000 euro.

Tutto ribaltato dalla Sentenza di appello, letta ieri in aula, del giudice Francesco Caprioli che ha assolto Roberto Ciavatta perché il fatto non costituisce reato.

L’udienza di appello si era celebrata il 16 dicembre scorso. Gli avvocati difensori avvocati Tania Ercolani e Lara Conti avevano da un lato sostenuto la prescrizione istruttoria, dall’altro nel merito avevano sostenuto l’esimente della provocazione per il commento che era stato fatto da Spadoni. Delle tesi da rigettare secondo la parte civile, rappresentata dall’avvocato Enrico Carattoni che aveva sostenuto da un lato che la prescrizione istruttoria non sia sostenibile e nel merito sottolineando che non vi fosse stata alcuna provocazione.

Anche il procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, evidenziando che, anche volendo ammettere la provocazione, dovrebbe essere valutata in via equitativa, e in questo caso vi fu invece una sproporzione.

Il Segretario Ciavatta, aveva affermato di essersi a suo tempo scusato. Ieri la decisione che ha quindi chiuso la pendenza a carico di Ciavatta, dopo che, con il ritiro della denuncia da parte del Cda di Cassa per il cosiddetto “blitz in Carisp”, già in primo grado era stata affossata l’imputazione più grave dei due procedimenti riuniti.

Anche questo è un precedente che si spera possa trovare lo stesso metro di giudizio e la stessa applicazione anche per i tanti cittadini semplici che, a quanto è dato sapere, si sono visti citati in giudizio da governo ed esponenti politici.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

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