L’Informazione di San Marino: “Figuraccia della maggioranza. Mancano i numeri, saltano tre nomine”

L’Informazione di San Marino: “Figuraccia della maggioranza. Mancano i numeri, saltano tre nomine”

Figuraccia della maggioranza: mancano i numeri, saltano tre nomine. Sul sindaco revisore dell’Aaslp non viene proposto il sostituto, mentre dalle opposizioni arrivano aspre critiche

ANTONIO FABBRI – Una figuraccia dietro l’altra, quella della maggioranza sulle nomine nella seduta di ieri del Consiglio, il che denota una certa disorganizzazione e un certo scollamento tra le forze che la compongono e tra i gruppi consiliari e il governo, che ha proposto delle nomine per poi vederle andare incontro ad un flop.

Prima è saltata quella della sostituzione in Commissione antimafia, con Gian Nicola Berti dimissionario che doveva essere sostituito da Gerardo Giovagnoli per Npr: la votazione non ha raggiunto il quorum. Qualcuno ha provato a dire che era troppo presto e ancora i consiglieri non erano tutti presenti.

Poi, però, di nomine ne sono saltate altre due, perché la maggioranza non ha avuto i numeri, anzi, alcuni voti li ha anche persi. Nomine non di poco conto perché , dovevano portare al funzionamento del Trust di scopo legato al Veicolo pubblico di segregazione dei fondi pensione, ovvero quell’organismo derivato dalla risoluzione di Banca Cis che ha il compito di tutelare i fondi pensione e il loro recupero.

La trasformazione del veicolo di Segregazione dei fondi pensione in Trust di scopo è stata stabilita dall’assestamento di bilancio dell’ottobre dello scorso anno. In sostanza si è stabilito di trasformarlo in Trust per avere maggiore garanzia da un lato nel recupero dei fondi al fine di ricostituirne l’ammontare dal recupero dei crediti, dall’altro per evitare che, una volta recuperati, detti fondi possano essere “aggrediti” dai creditori di Bnsex BancaCis. Questa operazione legata al recupero e segregazione dei fondi, però, non è potuta partire, ormai a quasi tre anni dall’approvazione della legge sulle risoluzioni bancarie, perché la maggioranza non ha avuto i numeri.

L’Aula non ha infatti deliberato sulle nomine del Trustee e del Guardiano per il Trust di Scopo, denominato Veicolo Pubblico di Segregazione Fondi Pensione: non è stato raggiunto il quorum necessario di 39 voti a favore di ciascuno dei candidati della Segreteria di Stato per le Finanze, Marco Gatti.

Filippo Francini, candidato come Trustee, ha avuto 37 preferenze e 12 schede bianche, mentre Monica Bernardi, indicata per il ruolo di Guardiano, ha ottenuto 22 voti, 19 schede bianche e 8 nulle. Subito dopo la prima votazione, il consigliere Pdcs, Manuel Ciavatta, aveva chiesto di soprassedere alla seconda votazione, “dato che l’opposizione ha deciso di votare scheda bianca”. Il che è da un lato una sorta di volontà di addossare ad altri responsabilità proprie, e dall’altro una mezza ammissione di fallimento per la maggioranza dei 44 che finora non ha avuto bisogno di fare appelli e confronti con l’opposizione e, anzi, del contributo dell’opposizione se ne è sempre bellamente infischiata.

Ma a sottolineare ancor più la figuraccia della maggioranza, ci ha pensato Luca Boschi di Libera, che ha puntualizzato e assicura come, invece, le defezioni arrivassero anche dalla maggioranza. Almeno cinque o sei. La Reggenza, considerato che la votazione era stata aperta, ha quindi proceduto anche con la seconda, e anche nel caso del Guardiano la nomina è saltata.

Ma la giornata nera delle nomine è continuata. C’era infatti da sostituire il sindaco revisore dell’Aaslp, Danilo Delvecchio, “defenestrato” con una norma definita “contra personam” dalle opposizioni. Ebbene, nonostante la tanta fretta di estrometterlo dal Collegio dei sindaci revisori, la maggioranza non aveva pronto il sostituto, ed ha così chiesto di soprassedere alla nomina che, a questo punto, slitterà al prossimo Consiglio.

Insomma, di quattro nomine, tre saltate perché non raggiunto il numero necessario di voti, e la quarta slittata per espressa richiesta di soprassedere.

Su caso del sindaco estromesso le opposizioni sono durissime: ribadiscono che sulla questione il Segretario Stefano Canti “ha mentito all’aula e ai cittadini”. Sull’allontanamento dell’ex sindaco revisore “sono state dette fandonie in Aula”, ribadisce Michele Muratori di Libera, riferendosi al Segretario di Stato ai rapporti con l’Aaslp.

E ancora: “Il Segretario Canti raggiunge così lo scopo di far fuori il sindaco. I requisiti sono venuti meno per effetto di un intervento legislativo ‘contra personam’, fatto appositamente per eliminare questo sindaco”, afferma Andrea Zafferani di Rf.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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