L’informazione di San Marino I soldi del clan e la società per rinvestire in loco, i nomi. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino I soldi del clan e la società per rinvestire in loco, i nomi. Antonio Fabbri

L’informazione di San Marino

I soldi del clan e la società per rinvestire in loco, i nomi

La srl
in tempi
più recenti ha
trovato posto
al Centro G
condividendo
la sede con
lo studio
dell’avvocato
Alberto Francini

Per
l’accusa
Santonastaso
si era comprato
Le Printemps srl
con doppio
risultato:
investire in loco
e schermare il
denaro sporco

Antonio Fabbri

Ha destato scalpore la notizia della perquisizione e sequestro di documentazione presso lo studio di un avvocato e notaio sammarinese, che al momento non risulta indagato.

Perquisizione disposta dal
Commissario della legge
Alberto Buriani nell’ambito
di una inchiesta per
riciclaggio nella quale è
indagato Michele Santonastaso,
avvocato di
un paio di boss della camorra,
clan Bidognetti,
condannato lo scorso dicembre
per associazione
a delinquere di stampo
mafioso e favoreggiamento
dal tribunale di Napoli.
Questo dopo che anche a
novembre 2014 era stato
condannato a un anno per
le minacce nei confronti
dello scrittore, autore di
“Gomorra”, Roberto Saviano
e Rosaria Capacchione,
giornalista de “Il
Mattino”

Ma nelle indagini sammarinesi emergono, oltre all’accusa di riciclaggio di 1,8 milioni ritenuti di provenienza illecita e su cui la magistratura sta indagando, altri dati importanti che fanno capire come anche le società sammarinesi possano essere terreno fertile per l’investimento di denaro e per la realizzazione delle finalità di associazioni malavitose. Secondo l’accusa, infatti, le movimentazioni di Michele Santonastaso, avvennero verso una società sammarinese, Le Printemps srl, società che in tempi più recenti ha trovato posto al CentroG, dove condivide la sede con lo studio dell’avvocato Alberto Francini, il quale ha sempre curato le pratiche e gli interessi della società. Una Srl della quale il 54enne di Caserta Michele Santonastaso, tramite i figli pure loro sotto inchiesta, aveva acquistato le quote da un altro casertano, residente in Spagna e anche lui indagato, Teodoro Iannotta.

E’ proprio questo il primo dato da tenere in considerazione, perché riguarda il reinvestimento di capitali ritenuti di provenienza illecita in attività lecite sammarinesi, senza neppure il bisogno che questi soldi vengano movimentati al di fuori della Repubblica.

Il secondo dato è che, una
volta acquisita la società,
è sui conti di questa che
sono avvenute le movimentazioni,
e non più su
quelli personali di Santonastaso,
che all’epoca
era finito sotto inchiesta
nell’indagine che poi ha
portato alla sua condanna
a undici anni nel dicembre
scorso. Per l’accusa la srl
sammarinese, infatti, fece
da schermo alle movimentazioni,
dato che non
risultano operazioni relative
alla attività sociale
riconducibili ai fondi provenienti
da Santonastaso.
Altro dato su cui riflettere
è che, secondo gli inquirenti,
nel periodo in cui
si stava organizzando per
schermare con una società
i suoi conti sammarinesi,
Michele Santonastaso stava
organizzando la nascita
di un consorzio per la gestione
ambientale dell’intera
Campania, che avrebbe
operato nell’interesse
del clan dei Casalesi.

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