L’Informazione di San Marino. Marino Cecchetti: “T7, oligarchi e caciotte”
MARINO CECCHETTI – Il 13 giugno scorso Mario Gerevini (Corriere della Sera) ha scritto: la Repubblica di San Marino è «finita a sorpresa nel mirino del dipartimento del Tesoro americano che dà la caccia ai patrimoni degli oligarchi più vicini al Cremlino». Di mezzo anche aerei. Tra questi uno «immatricolato a San Marino e gestito da una compagnia svizzera», come ha puntualizzato Antonio Fabbri su questo stesso giornale, citando il quotidiano tedesco Welt.
Gerevini si occupa di noi da oltre dieci anni. Tanti i suoi articoli sulle vicende della piazza finanziaria, quando le banche prosperavano con la raccolta transfrontaliera, grazie alla ‘sofisticata’ modalità operativa vantata dall’autoproclamatosi – secondo i giornali dell’epoca – ‘Re del Nero’. Erano gli anni in cui dai vertici -italiani – di Banca Centrale veniva fornita ai mariuoli del settore “collaterale assistenza” (come scrisse un giudice sammarinese), salvo poi andare a lamentarsi nei tribunali italiani contro i politici sammarinesi che avrebbero loro ‘impedito’ di fare il proprio dovere.
Questa volta a proposito dell’aereo di cui sopra (sigla T7-7AA) la risposta da parte della Autorità per l’Aviazione Civile – a guida sammarinese! – è stata immediata, puntuale ed esauriente, così da bloccare ogni sospetto sulla correttezza e trasparenza della nostra pubblica amministrazione. Correttezza e trasparenza che invano nel 2008 Studio Ambrosetti aveva raccomandato ai primi segnali della valanga ‘Re Nero’ che poi travolse settore finanziario e Paese.
Sarebbe come se ora – scimmiottando le malefatte di quel periodo – nella Centrale del Latte ci mettessimo a pompare le nostre caciotte fino a farle diventare grandi come una forma del grana, per venderle a quarti, bypassando le sanzioni internazionali.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo