L’informazione di San Marino: ‘In bcsm non c’e’ stata trattativa’…ma nell’interrogatorio il direttore Giannini di ‘trattative’ ha riferito

L’informazione di San Marino: ‘In bcsm non c’e’ stata trattativa’…ma nell’interrogatorio il direttore Giannini di ‘trattative’ ha riferito

L’informazione di San Marino: Il Segretario alle finanze Capicchioni riferisce in merito alla mozione di Cittadinanza attiva sulle licenze orfane di Euro Commercial Bank e Banca Commerciale Sammarinese / Licenze bancarie, in commissione: “In bcsm non c’e’ stata trattativa”…ma nell’interrogatorio il direttore Giannini di “trattative” ha riferito / Il Segretario alle finanze in Commissione parla di “una richiesta” per valutare l’idoneità dei soggetti. Nell’audizione del Direttore Giannini, però, si parla di almeno cinque incontri tra Podeschi, Stolfi, Baruca, Botteghi, i russi e gli esponenti di Via del Voltone

E’ Banca centrale a occupare la prima parte della seduta della Commissione finanze. Il dibattito si apre, infatti, su una mozione promossa da Cittadinanza attiva. I Commissari, in particolare in rappresentanza di Sinistra unita e Civico10, hanno invitato il segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, a prendere posizione rispetto ai vertici di Banca centrale, per la presunta mediazione nelle trattative di due licenze bancarie.

Una mediazione che è stata descritta nelle carte giudiziarie dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini, nelle quali si parla, appunto, delle trattative tra diversi indagati, oggi rinviati a giudizio, per la vendita delle licenze orfane di Banca commerciale sammarinese ed EuroCommerciaBank.

Proprio questo tema riguardava
la mozione seguita all’interpellanza
presentata dai Consiglieri
Franco Santi e Francesca
Michelotti
in merito, appunto,
alla “mediazione” con Banca
Centrale svolta da ex Segretari
di Stato nell’ambito di trattative
riguardanti la vendita delle due
licenze bancarie. “Seguiremo
con attenzione tutto quanto
riguarda Banca centrale – ha
detto Tony Margiotta di S.u. –
A noi non basta la spiegazione
che ‘dentro la sede di Bcsm
non è successo niente, fuori
non si sa’. Secondo noi è necessario
procedere a iniziative
istituzionali forti e rinnovol’invito al segretario di Stato
a prendere posizione. Non è
accettabile pensare che i vertici
di Banca centrale si siano
creati una rete loro e facciano
quello che vogliono”.

In replica il Segretario alle
Finanze Gian Carlo Capicchioni
ha voluto specificare:
“Bisogna puntualizzare alcune
cose, stiamo parlando di una
istituzione, Banca centrale, non
di un qualsiasi operatore economico.
Se vogliamo dire che
Banca centrale sia inutile e superflua,
ognuno resta nelle sue
opinioni, ma abbiamo necessità
della sua attività di vigilanza.
E’ l’organismo più idoneo e
consono, dobbiamo avere una
nostra autorità e istituzione che
si relazioni poi per altri aspetti
con omologhe istituzioni di
altri Paesi. Va salvaguardata:
e questo è l’atteggiamento che
tiene la Segreteria di Stato per
le Finanze. Rispetto all’attività
di mediazione: non c’è stata
una trattativa tra questi soggetti
e la banca, alla banca è
stata rivolta una richiesta come
prevede la legge, secondo cui
chi ha intenzione di acquisire
licenze o di ottenerne di nuove è Bcsm che deve dire se il soggetto
è idoneo e deve fare le
sue verifiche in autonomia. La
politica non ci deve entrare assolutamente,
se no viene meno
l’autonomia di quella istituzione.
Diversamente siamo da
capo. La sospensione, la revoca,
i giornali: è una situazione
che non fa del bene al nostro
Paese. E lo sapete benissimo.
Ora le licenze non ci sono più,
sono state definitivamente bloccate”,
ha concluso il Segretario
Capicchioni.

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Licenze orfane di EuroCommercialBank  Banca Commerciale sammarinese, il Segretario alle finanze afferma in Commissione che “Non c’è stata trattativa”.

Ma qualcosa non quadra. Infatti nelle circa 70mila pagine del fascicolo sul caso della tangentopoli sammarinese-conto Mazzini, sono contenuti anche i verbali dei numerosi interrogatori che sono stati sostenuti dai magistrati nei vari filoni di indagine. Tra questi c’è anche quello del Direttore di Banca Centrale, Mario Giannini. Ed è egli stesso,
sentito dai giudici in qualità di testimone, a parlare di “trattative”.

Di fatto il Direttore di Banca
centrale in quell’interrogatorio
elenca almeno cinque o sei incontri
avuti con i mediatori e
i promotori della vendita delle
licenze.
“Come direttore di Banca Centrale
di San Marino – riferisce
Giannini ai magistrati nell’interrogatorio
del 18 settembre 2014
– mi è capitato di incontrare
alcune volte Claudio Podeschi
in occasione della presentazione
di progetti di legge concernenti i
fondi previdenziali Fondiss”.
Fin qui il primo incontro con
Podeschi in qualità di segretario
alla sanità. Poi, però, di incontri
ce ne sono stati altri, quando
Podeschi non era più Segretario
di Stato.

“Ho poi reincontrato Claudio
Podeschi – prosegue Giannini
nell’interrogatorio – il quale si è
presentato in qualità di “mediatore”,
in relazione alla vendita
di alcune banche. Si presentò
una prima volta insieme a Fiorenzo
Stolfi e a Biljana Baruca
il 2 ottobre 2013. Nell’occasione
presentarono a me e al dott.
Gumina alcuni russi che si limitarono
a rappresentare la loro
intenzione di acquistare ECB. Si
trattò di una semplice presentazione.
Non ci venne fornito alcun
elemento idoneo a consentire
una valutazione circa i requisiti
del potenziale acquirente”.

Di incontro ce ne fu poi un altro.
“Seguì un secondo incontro il
20 dicembre 2013, nel corso
del quale, presente anche ildott. Gumina, Stolfi e Podeschi
confermarono l’interesse all’acquisto
di ECB. Nel frattempo
ci era stato rappresentato che
gli investitori russi avrebbero
operato tramite un fondo del Liechtenstein”.
Seguì, circa cinque mesi dopo,
un terzo incontro.
“Il 14 maggio 2014 – prosegue
nel racconto Giannini – si presentò
il solo Fiorenzo Stolfi
dicendo che Podeschi aveva contestuali
impegni e non poteva essere
presente. Durante l’incontro
confermò che gli investitori
russi avrebbero operato tramite
il fondo del Liechtenstein.

Preciso
che i rapporti epistolari sono
intervenuti solo con la proprietà
di Ecb, non con Claudio Podeschi,
non con Fiorenzo Stolfi o
con società dell’uno o dell’altro.
Banca Centrale predispose un
appunto che inoltrò ai Segretari
alle Finanze e agli Esteri in cui
rappresentammo lo stato delle
trattative concernenti le banche
in vendita”.
Delle trattative in corso, dunque,
erano al corrente, stando a quanto
affermato da Giannini nell’interrogatorio,
anche le Segreterie
di Stato.

“Il 4 giugno 2014 ci venne finalmente
comunicato – prosegue il
Direttore di Bcsm – che il potenziale
investitore russo era una
associazione russa di cui erano
membri 320.000 soci. L’11 giugno
2014 ci fu un altro incontro
con Podeschi e Botteghi i quali,
a sorpresa, si presentarono come
mediatori non più per l’acquisto
di Ecb, ma di Banca Commerciale
Sammarinese. Ci dissero di
avere già parlato con Asset Banca.
Noi, ossia il coordinamento
per la vigilanza composto da me,
dal dott. Vivoli e dal dott. Ielpo,
ricevemmo una impressione non
positiva tenuto conto delle indicazioni
assai evasive e contraddittorie
fornite da Botteghi”.

Altro incontro con Botteghi 10
giorni prima dell’interrogatorio.
“Il successivo 8 settembre 2014
insieme a Vivoli e a Ielpo – prosegue
Giannini – incontrai nuovamente
il rag. Botteghi, che era
accompagnato da Andrej Ceccoli
e da Alexander Igorevich Kudriavtsev,
che si presentò come
presidente dell’associazione
russa, i quali ci dissero che l’associazione
appunto non era più
interessata dell’acquisto di una
banca ma di una società finanziaria
e fiduciaria, che nel caso
di specie venne individuata nella
“Servizi Fiduciari s.p.a.”.
Ed è qui che lo stesso Giannini,
nell’interrogatorio del 18 settembre
davanti ai magistrati parla di
“trattative”.

“Ancora una volta – dice il Direttore
di Bcsm ai Commissari
della legge – rappresentammo le
difficoltà di condurre trattative
con una associazione composta
da una moltitudine di soci. Questo
rilievo lo avanzammo anche
ai Segretari di Stato in occasione
di una riunione del Comitato
per il Credito e Risparmio”.

Un quadro emerso da questo interrogatorio
che fa dire ai magistrati,
in diversi provvedimenti,
che l’intervento e la partecipazione
a questi incontri da parte
di alcuni esponenti di Banca centrale,
fu un po’ meno che neutro.
Diversamente ha riferito in Commissione
il Segretario alle Finanze
(vedi a fianco) che ha parlato
di una “richiesta, come prevede
la legge” per stabilire l’idoneità
dei soggetti acquirenti.
Certo è che, comunque li si
voglia definire, di incontri con
i mediatori dell’iniziativa di
vendita ce ne sono stati parecchi.
Almeno cinque o sei – stando a
quanto emerge dall’interrogatorio
di Giannini – tra Podeschi,
Stolfi, Baruca Botteghi, i russi
interessati all’acquisto e gli esponenti
di Via del Voltone. Acquisto
che, alla fine, probabilmente
anche per le vicende giudiziarie,
non andò in porto.

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