MARINO CECCHETTI – L’appetito vien mangiando. Proverbio ben presente a politici nostrani e amici dei politici, nostrani e non, usi a fare dello Stato una mucca da mungere, come da impianto accusatorio del Conto Mazzini.
La sentenza d’appello del Mazzini di venerdì scorso è di incoraggiamento per le persone di cui sopra. Emblematico – del periodo del Mazzini – il caso del direttore di banca che ha rubato milioni alla sua stessa banca e, pur reo confesso, ne è uscito immacolato senza restituire un euro.
Una settimana fa c’è stata la presa di posizione pubblica del dr. Gianfilippo Dughera, responsabile della Compagnia Sammarinese di Assicurazioni (Csa) messa in Amministrazione straordinaria da Banca Centrale (Bcsm). Dughera paragona il caso Csa a quello della Cassa di Risparmio: «Una volta scrissi “Il Paese fatto per i furbi e vietato agli onesti” adesso forse nel caso della Cassa con la benedizione di BCSM sarebbe meglio chiamarlo “il Paese dove gli Amici degli Amici non falliscono mai”».
Perché il vezzo di incassare gli utili e scaricare le perdite sullo Stato dovrebbe rimanere confinato nel settore finanziario? Il ‘combinato disposto’ Collegio Garante – Tribunale sul riciclaggio finirà per allargare il ventaglio delle tentazioni.
Già il Segretario di Stato al Territorio Stefano Canti sta sudando le classiche sette camicie per impedire l’estensione del vezzo a settori di sua competenza. Ci riuscirà? Ovviamente, per questo, è stato attaccato senza ritegno fino alla denigrazione da chi pratica la mungitura attraverso iniziative a cavallo fra pubblico e privato.
Mangia che ti mangia il boccone a qualcuno potrebbe andare di traverso? La statistica e il Pianello vuoto di cittadini che protestano, ci dicono che detta probabilità è, di fatto, nulla.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 21
