L’Informazione di San Marino: “Pastrocchi politici frutto di una pastrocchiata legge elettorale”

L’Informazione di San Marino: “Pastrocchi politici frutto di una pastrocchiata legge elettorale”

L’Informazione di San Marino: “Pastrocchi politici frutto di una pastrocchiata legge elettorale”

ANTONIO FABBRI – La legge elettorale con la quale gli strateghi dei partiti hanno intortato i sammarinesi inducendoli a scegliere con un referendum l’attuale sistema, ha dato vita al grottesco bailamme al quale si assiste in questi giorni.

Lo scopo che si voleva ottenere con la nuova legge elettorale era evidente fin da subito: azzerare, o quasi, le opposizioni; con tutti gli altri, o quasi, in maggioranza, ruotanti attorno allo zoccolo duro di un partito-Stato, portatori di ideali e principi urlati, ma sempre abdicati, a beneficio del mantenimento di una poltrona che garantisce per qualcuno un sostentamento che al di fuori della politica non avrebbe, per qualcun altro protezione, per altri ancora potere. Il tutto in una logica di gestione della cosa pubblica eterodiretta che mira da un lato ad assoggettare con le prebende e dall’altro ad eliminare chi non è assoggettabile. La pastrocchita legge elettorale porta, così, a pastrocchi politici, dove a tenere insieme le sigle, eterogenee per estrazione e ideali, sono gli interessi comuni, le direttive e le pressioni esterne. Quello che si sta verificando è l’emblema di questa calcolata confusione.

In principio era il caos e il caos è nato tutto in Npr, Noi per la repubblica, compagine caotica ab origine. Emerge palesemente ricostruendo un po’ le vicissitudini di questo gruppo consiliare fluido. Il gruppo vede inizialmente tre esponenti del Psd, tre del Partito socialista e due di Noi Sammarinesi. Gli equilibri di potere interno portano prima il Ps a perdere un consigliere, Denise Bronzetti, che si avvicina al Mis di Rossano Fabbri che, eletto inizialmente nel gruppo di Libera, nel frattempo se ne è già discostato per la sua linea sulla giustizia più affine a quella di Gian Nicola Berti che a quella di Matteo Ciacci. Poi, per gli interventi che ci sono da fare sulla giustizia e sulle teste dei cittadini, iniziano le guerre intestine con Iro Belluzzi, che attraverso una congiura tutta interna viene fatto fuori attrverso la famigerata vicenda della lettera anonima che poi, è noto, è finita come è finita. Intanto Iro Belluzzi è fuori dal Psd e da Npr, ma soprattutto tolto di mezzo dalla Commissione affari di giustizia dove era una spina nel fianco e frenava determinati obiettivi.

Poi nel gruppo avvengono un paio di inciampi: la questione delle accuse di molestie dell’ex Reggente e poi il codice etico di Mancini. Nessuno dei due vede, però, una gran solidarietà dal proprio partito di riferimento. Ne trovano di più, invece, nell’avvocato Berti, difensore sia in sede politica che, all’abbisogna, in sede giudiziaria. C’è comunque necessità di rimpolpare Npr e allora chi era uscito dalla porta rientra dalla finestra, portandosi al seguito un compagno e pure un partito che era all’opposizione. Denise Bronzetti riconfluisce in Npr portandosi dietro Rossano Fabbri il suo Mis, che da partito che neppure si era presentato alle elezioni autonomamente, adesso finisce per entrare in maggioranza. Allo stesso tempo – con Mancini e Simoncini che, al di là dei formalismi di facciata, si chiamano per ora fuori dal Garofano – al Partito socialista resta la parte di Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni, il cavaliere inesistente di Calvino: una armatura vuota senza individualità fisica. Un partito sì di maggioranza, ma fantasma, senza consiglieri.

I maligni sostengono già che la mossa sia ben vista da Rete, ancora desiderosa di tagliare fuori Motus Liberi. La Dc sembra abbozzare di fronte a questo guazzabuglio, perché, prima di qualsiasi altra cosa, ha bisogno di tranquillità per portare avanti la rinegoziazione del debito, non facile in questa fase di mercato con interessi in rialzo che rischiano di rendere l’operazione troppo onerosa. Per cui sul piano politico, per ora, meglio lasciare moderatamente correre restando, come recita uno spot in voga, “senza fare un tasso”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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