L’informazione di San Marino. Quei due sammarinesi condannati a Prato dopo 16 anni

L’informazione di San Marino. Quei due sammarinesi condannati a Prato dopo 16 anni

RASSEGNA STAMPA – Sentenza del Tribunale di Prato nei confronti di Luciano e Lorenzo Cardelli e di un cittadino cinese

Caso “Fiume di denaro”, dopo 16 anni condanna a 9 anni in primo grado per due sammarinesi. Già annunciato l’appello. Reati già prescritti

ANTOHIO  FABBRI –  Dopo 16 anni arriva a sentenza di primo grado davanti al tribunale di Prato  il processo scaturito dall’indagine che, all’epoca, venne etichettata come  “Fiume di denaro” e vide ricostruito dagli inquirenti del Nucleo di Polizia Finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze un imponente giro di somme tra Prato, San Marino e la Cina

La sentenza è stata resa nota ieri. Il Tribunale di Prato ha emesso, su conforme richiesta della Procura, una sentenza di condanna nei confronti di un cittadino cinese, Shengwei Hu, cinese di 41 anni, condannato a 8 anni e 8.000 euro di multa, e dei commercialisti sammarinesi Luciano e Lorenzo Cardelli, condannati a 9 anni di reclusione e alla multa di 10.000 euro.

Le accuse mosse 

Secondo l’accusa e le condotte accertate dal tribunale nel confronto dei tre imputati consistevano nel trasferimento di rilevanti importi di denaro in contante, raccolti attraverso l’attività di una rete di subagenzie di money transfer, dislocate su tutto il territorio italiano. Denaro ritenuto di provenienza illecita, che poi veniva inviato verso la Cina con più operazioni fittiziamente attribuite cittadini cinesi ignari o inesistenti.

Il ruolo della finanziaria sammarinese, la Fininternational riconducibile ai Cardelli, era quello secondo l’accusa, di raccogliere dal cittadino cinese il contante che veniva di volta in volta portato sul Titano, per poi trasferirlo in Cina.  I fatti di riciclaggio contestati risalgono agli anni 2008 e 2009. Originariamente il processo vedeva imputate oltre 25 persone a vario titolo per reati minori o già dichiarati prescritti o, alcune condotte, finite con in proscioglimento. Originariamente era contestata anche l’associazione a delinquere, decaduta per prescrizione.

Le confische

Oltre alla condanna alla reclusione il Tribunale di Prato ha, poi, disposto – su richiesta della Procura, oltre alla confisca del denaro e dei beni già in sequestro – la confisca per equivalente di denaro, beni e altre utilità fino al valore di 3.813.832 euro, considerato il prodotto, profitto e prezzo del reato di riciclaggio. La vicenda, ha spiegato in un comunicato del procuratore Luca Tescaroli, “si colloca nell’alveo della criminalità cinese fortemente radicata sul territorio pratese”.

La prescrizione e l’appello

Il processo di primo grado si conclude dunque dopo 16 anni in maniera pesante per i sammarinesi. Va detto che i legali degli imputati avevano, secondo i propri calcoli, riscontrato l’intervenuta prescrizione già in questo primo grado di giudizio. Non così per il calcolo della procura, ed evidentemente dei giudici, che hanno riscontrato probabilmente delle cause sospensive del decorso del termine prescrittivo. Prescrizione del reato che comunque dovrebbe maturare tra qualche mese, considerato che i legali degli imputati sono già pronti a presentare appello.

Il filone sammarinese

Il caso ebbe anche, per i medesimi fatti, un filone sammarinese che vide Luciano Cardelli processato per riciclaggio e condannato in via definitiva, pena che ha già scontato a suo tempo. Il giudice delle appellazioni sammarinese, pur confermando nel 2017 la condanna alla prigionia a 4 anni e un mese, revocò tuttavia la confisca per equivalente fino alla concorrenza di 14.266.500 euro, pari all’importo del denaro cinese ritenuto riciclato tramite la Fininternational, che il giudice sammarinese aveva disposto in primo grado. Circostanza, quella della da parte del tribunale del Titano, che poteva portare l’Autorità giudiziaria italiana anche a una pronuncia di ne bis in idem internazionale.

Principio che evidentemente l’autorità giudiziaria d’oltre confine non ha ritenuto applicabile, cosa che, per contro, sarebbe con tutta probabilità avvenuta, vista la recente giurisprudenza sammarinese, a parti invertite.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

 

 

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