L’Informazione di San Marino. “Zanotti conferma il verbale: Tomasetti disse di aver parlato col capo dei servizi segreti”

L’Informazione di San Marino. “Zanotti conferma il verbale: Tomasetti disse di aver parlato col capo dei servizi segreti”

Zanotti conferma il verbale: Tomasetti disse di aver parlato col capo dei servizi segreti. L’ex segretario agli Interni ha ribadito quanto venne verbalizzato all’epoca circa quello che riferì la presidente di Bcsm sui rapporti col generale Carta e con esponenti della Commissione antimafia italiana

ANTONIO FABBRI – Nuova udienza, ieri, per i procedimenti riuniti a carico del commissario della legge Alberto Buriani, dell’ex segretario di Stato, Simone Celli e, in uno dei procedimenti riuniti, a carico anche di direttore e caporedattore di questo giornale, accusati dai aver fatto il loro lavoro, cioè di aver pubblicato una notizia di interesse pubblico. L’accusa è di aver pubblicato atti segreti che però, è stato confermato anche ieri, segreti non sono. Come già nella scorsa udienza aveva fatto il presidente della Commissione di inchiesta, Gerardo Giovagnoli, a confermare la non segretezza di quel verbale del governo è stato, ieri, chi all’epoca lo aveva materialmente redatto, l’allora segretario agli Interni, Guerrino Zanotti.

Testimonianza dell’ex Segretario agli interni Zanotti E’ emerso recisamente dalla deposizione dell’allora Segretario agli Interni, Guerrino Zanotti che il verbale del congresso di stato di cui ha dato notizia a suo tempo l’Informazione di San MarIno, non è segreto.

La testimonianza di Zanotti ha confermato quello che venne verbalizzato dal governo circa quanto disse la presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti, sulle di lei interlocuzioni con il generale Luciano Carta dei servizi segreti italiani e con i membri della Commissione antimafia italiana, dei quali parlò quando incontrò, il 5 aprile 2019, la Reggenza e i segretari di Stato per metterli al corrente di essere indagata per la consulenza Gozi.

Diversamente da quanto sostenuto dalla Tomasetti nella sua testimonianza, Guerrino Zanotti ha chiarito che quell’incontro non era una riunione del Comitato per il credito e il risparmio, ma un incontro informale.

Zanotti ha affermato che i Segretari di Stato presenti ne riferirono nella prima seduta utile dell’8 aprile 2019 successivo, in Congresso di Stato ai colleghi; i membri di governo presenti decisero di redigere un verbale di quel riferimento e quel verbale non era segreto. Lo ha detto esplicitamente ieri in udienza, a precisa domanda del Procuratore del fisco Roberto Cesarini, l’allora Segretario di Stato agli interni Guerrino Zanotti.

“In merito a questa verbalizzazione, che natura ha?”, ha chiesto il Procuratore del fisco. “E’ un atto del Congresso di Stato – ha risposto Zanotti – che a norma del regolamento può essere visionato dai congressisti o dalla Reggenza in carica o dai consiglieri che intendessero prenderne visione. Può essere chiesta anche dal tribunale qualora ce ne sia la necessità”. Ma più nello specifico il Procuratore del fisco ha chiesto: “Ha natura riservata o segreta?” “No, non è segreta, no. Non è una verbalizzazione segreta”. Ha detto lapidariamente Zanotti. Poi ha anche spiegato che il Congresso di Stato ha possibilità di segretare degli atti che ritenga di importanza, ma non fu questo il caso.

“Era una normale verbalizzazione che fa il Segretario agli Interni che partecipa al Congresso di Stato e viene messa agli atti del Congresso di Stato”.

Quanto al riferimento della Tomasetti circa l’interlocuzione con il generale Carta dei servizi segreti e non meglio precisati membri della Commissione antimafia italiana, Zanotti ha confermato tutto quanto verbalizzato. “La verbalizzazione riporta i contenuti, così come è avvenuta quella riunione, come si sviluppò quell’incontro”. E ha poi aggiunto, a domanda del Procuratore del Fisco. “La mia impressione è che la presidente di Banca Centrale fosse molto turbata, e non so se quanto ci ha riferito in quell’incontro corrispondesse al vero perché non ho poi verificato, però confermo quanto è stato verbalizzato”.

Poi alle domande dell’avvocato Michela Vecchi, difensore di Buriani, Guerrino Zanotti ha ulteriormente confermato i contenuti del verbale e delle dichiarazioni che fece la Tomasetti in quell’incontro, compreso il fatto che mostrò di conoscere la distribuzione dei carichi di lavoro interni al tribunale prima che fossero pubblici.

L’avvocato Vecchi ha chiesto se a quella data vi fossero dei provvedimenti ufficiali sulla distribuzione dei carichi di lavoro. “Per quanto a mia conoscenza no”, ha risposto Zanotti e anche su questo ha confermato “quanto riportato su quel verbale”.

A domanda dell’avvocato Alberto Selva per l’Eccellentissima Camera, Zanotti ha ulteriormente specificato che quell’incontro tra i quattro Segretari di Stato e la presidente di Bcsm non era un Ccr. “A riprova di questo, cioè che non fosse un Ccr, il fatto che fu introdotto dalla Reggenza cui si era rivolta prima la presidente Tomasetti”.

La testimonianza del vice direttore di Aif Nella mattinata di ieri è stato sentito anche il vice direttore dell’Agenzia di informazione finanziaria, Alessandro Sberlati. Il motivo dell’audizione è legato all’indagine antiriciclaggio condotta in quel periodo dal commissario Buriani, relativa fondi per oltre 30 milioni di euro – fetta di un importo più imponente di svariati milioni movimentati – finiti a San Marino dopo essere transitati su alcune banche estere e anche ad altre banche estere destinati. Secondo le ipotesi di accusa di più di una autorità giudiziaria di vari paesi, il denaro riciclato era poi destinato alla corruzione di parlamentari dell’Assemblea del Consiglio d’Europa.

Nel contesto di questa indagine Buriani chiese un incontro a presidente Tomasetti e vice direttore Ucci di Bcsm. La Tomasetti ha affermato di non aver capito il perché di quella convocazione, interpretandola come una pressione. Nella sua testimonianza, Sberlati ha fatto presente, a precisa domanda, che fu il vice direttore Ucci a trasmettere ad Aif degli articoli di giornale che parlavano del riciclaggio del denaro azero. Ha anche affermato che nel comitato di contatto che vede incontri tra Aif e Bcsm, si trattò di questo caso. Ha inoltre confermato che era una vicenda che stava destando preoccupazione in tutte le autorità giudiziarie e di vigilanza bancaria di mezzo mondo. Non risulterebbe dunque così anomalo nelle prospettazioni difensive che chi dell’autorità giudiziaria sta indagando su una vicenda così grave e complessa, chieda un incontro ai vertici dell’autorità di vigilanza bancaria, la Bcsm.

La prossima udienza è fissata per il 3 maggio.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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