L’Informazione di San Marino: “Accordo tv, il Titano cede di fatto 6 canali e ne ottiene uno che dovrà pagare”
Il passaggio di Rtv al nuovo digitale terrestre, e l’ottenimento del canale 831, coincide con la cessione allo Stato italiano, da parte di San Marino, di ben sei canali, in vista della rete 5G in arrivo. La questione era stata trattata poco meno di due settimane fa in Commissione Affari Esteri, in cui era stata illustrata la necessità di modificare un accordo risalente agli anni ‘80, per risolvere il problema del canale 51 da parte di Rtv da destinare alla telefonia mobile. Da qui la messa a disposizione a favore dell’Italia di ben 6 canali: 7, 26, 30, 51, 12B e 12C, assegnati alla Repubblica di San Marino dall’Accordo di Ginevra 2006 dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni. Una cessione non a titolo gratuito, ma sulla quale il Titano non realizza probabilmente il valore delle frequenze cedute. Questo stando anche alle cifre viste in una interpellanza di esponenti della maggioranza, che parlavano del canale 51 “ceduto dallo Stato Italiano ad un notissimo ente di telefonia mobile per il prezzo di 6,5 miliardi di euro”.
Se queste erano le cifre dell’interpellanza, quelle che interanno a San Marino sono fissate, oltre che nell’accordo recentemente siglato, all’articolo 17 della bozza del Decreto Legge approvato il 15 ottobre si legge: “Al fine di assicurare la prosecuzione senza soluzione di continuità delle trasmissioni di San Marino Rtv, il Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale è autorizzato a erogare, ad integrazione del contributo, conformemente all’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino (…), un contributo addizionale a favore della Repubblica di San Marino pari a 2.019.431 euro per l’anno 2021, a 1.613.431 euro per l’anno 2022, a 1.651.431 euro per l’anno 2023, a 1.702.431 euro per l’anno 2024, a 1.769.431 euro per l’anno 2025 e a 1.839.431 euro a decorrere dall’anno 2026. L’erogazione del contributo addizionale è condizionata all’effettiva messa a disposizione, entro il 31 dicembre 2021, a favore dell’Italia dei canali 7, 26, 30, 51, 12B e 12C”. Il testo specifica che “Per l’attuazione delle disposizioni di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 2.019.431 euro per l’anno 2021, di 1.613.431 euro per l’anno 2022, di 1.651.431 euro per l’anno 2023, di 1.702.431 euro per l’anno 2024, di 1.769.431 euro per l’anno 2025 e di 1.839.431 euro a decorrere dall’anno 2026”.
In Commissione Esteri dalle opposizioni fu fatto notare che comunque per trasmettere in Italia occorrerà una somma importante, riducendo di fatto l’utile per San Marino. Come dire verrà dato un contributo aggiuntivo che però il Titano dovrà subito reimpiegare per il canale di trasmissione nazionale. Inoltre l’Italia ha fatto un’asta per vendere la frequenza 51 agli operatori di telefonia prima di fare l’accordo con la Repubblica, ma, aveva ricordato il Segretario di Stato Luca Beccari: “Possiamo anche dire che le nostre frequenze valgono x e y, ma poi non possiamo pretendere che la controparte continui a investire su Rtv. Potevamo percorrere la strada della perizia nella misura in cui non ci interessava più avere una Tv di Stato, ma se il nostro obiettivo è mantenere Rtv, la scelta individuata mi pare rappresentare un accordo di mutuo interesse”.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
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