L’uomo, in Riviera per le vacanze con la famiglia, è stato tratto in arresto
La Questura di Rimini riferisce di un grave episodio avvenuto lunedì 9 settembre quando, verso le 18.30 circa, “al 112 N.U.E. sono arrivate diverse segnalazioni che riferivano di una lite in strada tra un uomo ed una donna. Veniva, in particolare, riferito che l’uomo, strattonando la donna, tentava di sottrarle una bambina che quest’ultima teneva con sé in braccio”.
Giunti sul posto della segnalazione, nei pressi del lungomare Murri, gli agenti constatavano l’effettiva presenza della coppia in lite e della neonata, oltre alla presenza di numerose persone che, nel frattempo, si erano raccolte nelle vicinanze a difesa della donna. L’uomo, alla vista degli operatori della Polizia di Stato, visibilmente ubriaco ed alterato, cominciava ad inveire, con frasi non comprensibili, all’indirizzo degli agenti, sino ad aggredirli violentemente con calci e pugni. Gli agenti, nonostante la violenta aggressione fisica, riuscivano a porre in sicurezza la donna e la neonata e, in seguito, con non poca fatica, anche a contenere l’uomo ed a collocarlo nella vettura di servizio per l’accompagnamento in Questura per procedere all’identificazione ed agli accertamenti di rito.
Svolti gli accertamenti, è emerso che i soggetti interessati sono marito e moglie e che la neonata, di soli quattro mesi di età, è la loro figlia. Si è, inoltre, appreso che la coppia si trovava a Rimini per un soggiorno di vacanza e che, dopo aver trascorso una giornata al mare, durante la quale l’uomo aveva consumato numerose bevande alcoliche, lo stesso pretendeva di tenere la bambina in braccio. Tuttavia, al rifiuto della moglie, ne scaturiva un diverbio così acceso che i passanti richiedevano l’intervento della Polizia di Stato e si fermavano ad assistere la donna”.
La Questura riferisce che la donna “ampiamente edotta delle proprie facoltà, non ha inteso sporgere querela in merito all’accaduto. La situazione resta comunque monitorata dalla Questura”.
L’uomo, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa del giudizio direttissimo previsto per la mattinata di martedì 10 settembre, per il reato di resistenza e di lesioni a pubblico ufficiale.
La Questura ricorda “che nei confronti delle persone indiziate ed imputate vige la presunzione di innocenza”.