Lombardi (PDL): Basta con le aziende pubbliche fiancheggiatrici della sinistra emiliano-romagnola

Lombardi (PDL): Basta con le aziende pubbliche fiancheggiatrici della sinistra emiliano-romagnola

Lombardi (PDL), con un comunicato stampa parla della situazione che si è venuta a creare attorno ad alcune attività a partecipazione statale colpevoli -a suo dire- di mischiare troppo spesso l’attività di servizio con simpatie politiche.

“Che alcune aziende partecipate dagli enti pubblici, confondano la loro attività di servizio con quella di fiancheggiatori della sinistra emiliano-romagnola, è un dato assodato e l’atteggiamento tenuto da START nei confronti dei presunti tagli del Governo al trasporto pubblico lo ha ampiamente dimostrato. In quel caso sono stati spesi soldi pubblici 7.500 euro per fare una campagna di dubbio gusto contro il Governo e nulla si è fatto quando questi tagli non ci sono stati.

Con mie precedenti interrogazioni ho poi chiesto lumi in merito a sprechi e privilegi che all’interno delle aziende del trasporto pubblico ancora permangono senza che nessuno ci metta mano. Super stipendi per i dirigenti, benefit, macchine con autista.

Per questo appare assolutamente iniquo l’aumento del costo del biglietto, non giustificato dalla realtà dei fatti.

Anche la Giunta regionale  però, contribuisce  a creare un clima di confusione speculando sui tagli che non ci sono stati per alzare davvero il costo del biglietto dei bus pubblici e pesare così sulle tasche dei cittadini.

La denuncia del UIL trasporti è molto chiara e circostanziata : “Gli aumenti tariffari decisi dalla Regione Emilia-Romagna per i bus pubblici sono pretestuosi ed ingiustificati”.

Il recente accordo sul federalismo, tra Governo e Regioni, sottoscritto proprio da Errani, ha scongiurato il taglio dei trasferimenti per il trasporto pubblico e quindi le varie società di gestione dovrebbero preoccuparsi di più  di razionalizzare il servizio, di ridurre gli sprechi e di combattere  i “portoghesi” che non pagano il biglietto e preoccuparsi di meno di fare politica attaccando il Governo.”

 

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