L’opposizione su Clarizia in Banca Centrale di San Marino. Agenzia Dire

L’opposizione su Clarizia in Banca Centrale di San Marino. Agenzia Dire

Ma quale intesa sulla candidatura alla presidenza
di Banca centrale di San Marino proposta dal governo. L’opposizione smentisce
l’articolo di Milano Finanza, ripreso dal sito di San Marino Rtv, per cui
“l’accordo trasversale sul nome di Clarizia arriva dopo mesi di confronti tra
le diverse componenti della politica sammarinese”.

 
  
“Noi del Partito dei socialisti e dei democratici- spiega il segretario
Gerardo Giovagnoli a margine di una conferenza stampa- non abbiamo avuto alcun
tipo di contatto a chiedere di valutare la nomina di Clarizia. Possiamo
smentire le notizie che noi negli accordi trasversali non ci siamo. Ma anche
che non esiste nessun accordo con le forze di opposizione, anzi nessuno e’
stato interpellato a riguardo”.     Dello stesso avviso Ivan Foschi di Sinistra
unita, che ricorda come il nome di Clarizia sia stato “sparato sulla
stampa senza alcun confronto, forse neanche all’interno della maggioranza altrimenti
la nomina sarebbe stata portata in questo Consiglio grande e generale”. Su
dunque censura il metodo: “Ci sentiamo presi in giro, vengono sovvertite
le regole. La maggioranza non vuole collaborazione e deve assumersene le
proprie responsabilita’”. “Non c’e’ alcun accordo”, gli fa eco Giovanni
Lonfernini dei Democratici di centro, bensi’ “l’ennesima occasione in cui
non e’ stata cercata condivisone”. Eppure, aggiunge, dopo la presidenza
lampo di Ezio Paolo Reggia, sembrava ci fossero le condizioni per una
convergenza diffusa, che avrebbe contribuito a risollevare la reputazione di
Bcsm. Invece “siamo di fronte a una Waterloo: non diamo giudizi su
Clarizia ma certo fa pensare che una candidatura gradita a Banca d’Italia e ai ministeri
italiani di Giustizia ed Economia non sia stata portata in questa seduta
parlamentare”. Un atteggiamento “difficilmente comprensibile”.
Ma forse, ipotizza Lonfernini, si ripete “un copione gia’ scritto con il
candidato messo sullo spiedo e cotto a puntino”.
   
Infine, anche il segretario del Partito socialista riformista sammarinese,
Simone Celli, nega qualsiasi accordo. “Non siamo stati interpellati dal
governo sulla nomina, anzi abbiamo noi interpellato l’esecutivo per fare
chiarezza su possibili incompatibilita’ di Clarizia con la carica di presidente
in virtu’ dei suoi precedenti rapporti con Banca centrale”. Ancora una
volta, aggiunge, emerge “il metodo autoreferenziale di questa maggioranza
che non porta da nessuna parte”.




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