Durante questa campagna elettorale in molti mi stanno chiedendo: “perché ti dovrei votare?” “cosa occorre fare per uscire da questa crisi?”
Sinceramente mi piacerebbe avere la risposta esatta a quest’ultima domanda e salvare il mio Paese! Ma tornando alla realtà, da parte mia, posso solamente dirvi quali sono le mie idee che condivido con il programma della Nostra coalizione “San Marino Bene Comune”.
Ritengo oltremodo urgente un’azione volta al consolidamento dei nostri equilibri di bilancio, e penso che attraverso la gestione delle spese, vi siano significativi margini di risparmio.
Perciò occorrono misure strutturali per il contenimento e la riduzione degli oneri retributivi e per una gestione flessibile e meritocratica del personale; occorrerà una razionalizzazione dei dipendenti pubblici e accorpamento di alcuni uffici, che però devono avvenire gradualmente, sulla base dei fabbisogni e in un quadro di tutele sociali, e di utilizzo di turn-over;
servirà un’analisi dei processi e una riorganizzazione degli Uffici Pubblici, secondo gli orientamenti adottati nella riforma della P.A., inclusa l’adozione del Codice dell’Amministrazione Digitale dei servizi, al fine di conseguire i previsti obiettivi di razionalizzazione del personale.
La grave crisi che ha colpito San Marino richiede alla politica risposte adeguate che non possono ridursi a un elenco di promesse senza riguardo ai mezzi necessari per mantenerle.
E’ indispensabile perciò costruire un diverso sistema che funzioni e produca ricchezza in un contesto di trasparenza, di accettazione delle fondamentali regole internazionali, di collaborazione con gli enti e le istituzioni sovranazionali preposti ai controlli e alle verifiche. E’ necessario intensificare l’azione di controllo sulle attività economiche, anche attraverso il collegamento con le autorità estere, aggiornando la normativa esistente.
A parer mio il riscatto deve passare attraverso il mondo delle imprese, con la necessità di condizioni di sistema stabili e capaci di sviluppare differenziali competitivi.
In un’azione ispirata a criteri di coerenza e realismo, si dovrà perseguire la costruzione di un sistema-paese che favorisca il radicamento di imprese vere e vitali sulla base di ampi e diversificati elementi di competitività, oltre alla componente fiscale; risolvere definitivamente le criticità nei rapporti con l’Italia, a partire dall’uscita dalla black-list, che è prossima, quale precondizione per attuare una nuova politica economica, sino alla definizione di un nuovo quadro regolamentare dei rapporti commerciali fra i soggetti economici dei due stati; rendere l’accesso al nostro sistema economico in linea con gli standard internazionali di semplificazione ed efficienza amministrativa, eliminando la burocrazia in capo agli operatori, potenziando i controlli alla fase successiva al rilascio delle licenze e superando i filtri preventivi;
Per quanto riguarda noi giovani, la promozione della mentalità imprenditoriale è una delle leve sulle quali puntare per creare nuovi posti di lavoro, trasferendoci competenze imprenditoriali e buone pratiche da parte di imprenditori già affermati e agevolando l’accesso al credito per le nuove imprese che promuovono l’innovazione.
A tal fine, occorre attuare un’efficace revisione delle norme sull’imprenditoria giovanile e femminile adottando strumenti più flessibili fra i quali il prestito d’onore, in grado di favorire chi intende intraprendere una nuova attività indipendente, con particolare riferimento ai soggetti che decidono di avviare una nuova attività d’impresa dopo aver perduto il lavoro. In un paese dove le assunzioni nella pubblica amministrazioni sono bloccate, con il sistema finanziario in crisi e quindi banche e finanziarie che riducono il personale, penso che noi giovani dobbiamo avere la creatività, la forza ed il coraggio di intraprendere nuovi percorsi… ma dovremo essere incentivati e supportati sia dal punto di vista economico sia soprattutto dal punto di vista legislativo da questo nuovo Governo, che dovrà ridurre considerevolmente ogni onere economico necessario all’apertura di nuove imprese create dai giovani imprenditori che saranno il volano di un’economia “made in San Marino”.