Qualche giorno dopo la
sessione consiliare dell’agosto scorso,
Paride Andreoli, Segretario del Partito dei Socialisti e dei Democratici,
ha scritto alle comunità di cittadini
della Repubblica di San Marino all’estero per raccontare le modifiche alla legge elettorale lì approvate. Ha espresso soddisfazione per l’abolizione dell’ex art.7 (obbligo di un periodo di residenza in Repubblica per votare) e si è rammaricato per l’abolizione della possibilità per gli elettori residenti all’estero di esprimere preferenze nelle elezioni politiche.
All’estero si è capito che il Psd ha votato a favore anche per l’abolizione del diritto di esprimere preferenze. Almeno questo si deduce da una lettera a firma di Luciano Francioni (New York) che rivolgendosi appunto ad Andreoli, afferma: ‘ ci avete tolto con una prassi illegittima un nostro diritto fondamentale. Vi dovreste vergognare; non conoscete neppure la carta dei diritti … Rimediate queste nefandezze‘ (La Tribuna Sammarinese).
In effetti l’emendamento in questione (che opera una
discriminazione al posto di un’altra discriminazione ) è stato proposto da Sinistra Unita ed appoggiato da molti altri partiti, ma non dal Psd.