Macina al convegno organizzato dall’Osla sull’antiriciclaggio

Macina al convegno organizzato dall’Osla sull’antiriciclaggio

IL SEGRETARIO DI STATO MACINA AL
CONVEGNO OSLA SULL’ANTIRICICLAGGIO

Segreto bancario e società anonime, la nuova legge antiriciclaggio e le regole per i professionisti che derivano dall’applicazione della normativa appena approvata. Questi alcuni degli argomenti affrontati stamane dal
Segretario di Stato per le Finanze, Stefano Macina,

al convegno organizzato da Osla in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati e Notai
e l’Ordine dei Dottori Commercialisti della Repubblica di San Marino.

Il titolo, infatti, proponeva una discussione sul tema “Antiriciclaggio, le nuove regole a carico degli intermediari finanziari e dei professionisti, comparazione con il sistema giuridico italiano”.

La nuova legge, di fatto, impone agli istituti finanziari, ma anche ai professionisti, di seguire alcune regole.

“L’armonizzazione della normativa sammarinese agli standard internazionali non significa rinunciare alle nostre prerogative”, ha voluto rassicurare subito il Segretario di Stato Macina. Che ha poi aggiunto: “Al di là delle legittime preoccupazioni avanzate dagli Ordini professionali, San Marino ha le carte in regola. E le ha pure sotto il profilo degli obblighi che, anche i professionisti, come gli istituti finanziari, debbono seguire”. Nessuno, quindi, può dubitare “che i professionisti sammarinesi siano in grado, grazie alla loro professionalità, di contrastare qualunque utilizzo dei servizi offerti a scopo di riciclaggio” ha proseguito Macina dopo aver ripercorso le tappe della legislazione sammarinese sul tema degli ultimi anni. Cioè il decreto 71 del 1996, la successiva legge 123 del 1998 e l’adeguamento della normativa interna agli standard internazionali con la legge 28 del 2004 .
Ciò che in realtà bisogna fugare, per il Segretario di Stato, “è l’immagine negativa che, la mancanza di una disciplina specifica, poteva e potrebbe sollevare. I professionisti osservano la legge, conoscono il loro cliente e sono assoggettati alla vigilanza degli Ordini professionali”. In compenso, “specie in fase attuativa, andrà ricercata e favorita la partecipazione dei professionisti, delle banche e finanziarie, e delle associazioni nella predisposizione della normativa secondaria, ossia delle istruzioni dell’Agenzia”.
Intanto, ai sensi della nuova legge, la Commissione elaborerà entro il 15 dicembre 2009, e in seguito almeno ogni tre anni, una relazione sull’applicazione della direttiva. Per la prima di queste relazioni, la Commissione dovrà dedicare un esame specifico del trattamento di avvocati ed altri liberi professionisti. “Questo significa che se la Repubblica di San Marino non avesse adottato una disciplina chiara anche nei confronti dei professionisti, la valutazione negativa si sarebbe estesa all’intero sistema” ha detto ancora Macina. “Uno Stato, per ottenere una valutazione positiva, deve essere conforme sotto ogni profilo. Non basta più che gli obblighi riguardino banche e finanziarie”.
Proprio riguardo alla fase attuativa, Macina ha ricordato che “nessuna legge va valutata solo per il testo scritto. Occorre verificare l’attuazione”. Ecco perché l’agenzia, nei primi sei mesi, dovrà emanare istruzioni su alcuni aspetti importanti, tra i quali le modalità di adempimento degli obblighi, la valutazione del rischio, l’identificazione eseguita attraverso soggetti terzi e le modalità di trasmissione dei documenti, le informazioni che debbono essere acquisite in caso di trasferimento di fondi. E ancora, l’agenzia si occuperà di dare istruzioni sulle tipologie di operazioni sospette e le procedure di esame delle operazioni, i dati e le informazioni che devono essere registrati e conservati.
“È importante che gli ordini professionali e i soggetti designati, partecipino a questa fase contribuendo all’emanazione di norme di attuazione che salvaguardino le peculiarità di San Marino e, al tempo stesso, valorizzino la qualità del sistema di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo” ha chiarito il Segretario di Stato.
“La nuova legge, comunque, non elimina il segreto bancario e neppure le società anonime. La riservatezza deve coesistere con le esigenze di repressione dei reati”. A San Marino il segreto bancario non è assoluto ma viene meno nel caso di attività criminali, ha spiegato Macina. “Le pressioni internazionali in questi ultimi anni si sono moltiplicate ed è giusto, credo, fornire alcune puntualizzazioni per ribadire le nostre posizioni”. Insomma, la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo “non deve essere lo strumento per consentire ad amministrazioni nazionali ed estere di violare il segreto bancario”. La Repubblica di San Marino, con la nuova legge ha adottato misure per impedire che il sistema finanziario sia utilizzato a fini criminali.
Su un punto, infine, occorre essere chiari ha concluso il Segretario di Stato: “la non opponibilità del segreto bancario agli organi investigativi non può diventare lo strumento per consentire la circolazione di dati ‘riservati’ ad amministrazioni non coinvolte nell’attività di repressione e di contrasto del riciclaggio”.

L’Ufficio Stampa

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