Marchioni (Pd) chiede innalzamento della franchigia per i frontalieri

Marchioni (Pd) chiede innalzamento della franchigia per i frontalieri

Dopo aver depositato
la scorsa settimana in Parlamento un disegno di legge sui frontalieri,
per innalzare la franchigia a 12 mila euro, Elisa Marchioni anticipa
un’interrogazione urgente al Governo italiano. «E accanto a questi miei
due atti parlamentari – dice la deputata Pd – insieme al collega
Narducci in commissione Affari Esteri chiederemo delle audizioni urgenti
ai sindacati dei lavoratori frontalieri per affrontare la situazione,
mentre prosegue il lavoro del gruppo bipartisan di parlamentari per il
dialogo fra San Marino e Italia, di cui faccio parte». Per
la parlamentare riminese «serve una strategia per affrontare in modo
efficace questo momento, per creare le condizioni in cui i vertici di
governo italiano e di San Marino si incontrino per studiare una
soluzione e una modalità di collaborazione».

Il disegno di legge
sulla franchigia a 12 mila euro serve invece per guardare un po’ più
lontano, far uscire dalla provvisorietà legata ad un emendamento annuale
alla legge Finanziaria, la franchigia dei lavoratori frontalieri a San
Marino, e nello stesso tempo innalzarla dagli 8 mila euro ad almeno 12
mila. Marchioni spera «nonostante la difficile situazione politica sia
italiana sia delle relazioni con San Marino, di arrivare almeno a farla
discutere. Mi rendo conto che è un tentativo tutto in salita: il Governo
in questi due anni avrebbe avuto tutto il tempo per poterne varare una
che risolvesse una volta per tutte il problema dei lavoratori sul
Titano, visto che è l’unica categoria dei frontalieri ancora non
tutelati, rispetto alla situazione più stabile di colleghi che ogni
giorno varcano i confini di Francia, Svizzera, Città del Vaticano. Ma
credo che un segnale politico andasse dato. Se non lo fa la maggioranza,
lo faremo noi dall’opposizione”

«Non solo dal 2003 i
lavoratori italiani a San Marino si sono visti imporre una doppia
tassazione alleggerita solo da una franchigia già all’epoca
insufficiente – ricorda la deputata riminese – ora si è aggiunta una
tassa “etnica”, rivolta solo a loro del 9%, varata dal Governo
sammarinese. Per questo sto stilando un’interrogazione parlamentare
urgente per chiedere cosa intenda fare il Governo italiano a tutela di
così tante famiglie, che pagano una tassa solo perché italiani. Di
fronte a questo nuovo balzello, l’innalzamento della franchigia è
inderogabile».

«E’ fuori di dubbio
ormai che sulla pelle di oltre 6 mila famiglie si sta giocando ad un
braccio di ferro tra i due governi che danneggia tutti, lavoratori,
imprenditori, società, e non fa onore a nessuno di coloro che stanno
governando. Credo che punte più gravi nei rapporti bilaterali – dice la
deputata – si siano avuto solo nel 1949, quando l’Italia bloccò, di
fatto, i confini sammarinesi, o nel 1957. All’epoca i dei governi
avevano la scusa della Guerra fredda, ma oggi?»

Il testo di legge è
di una semplicità disarmante: chiede di innalzare il tetto della
franchigia dagli attuali 8mila euro a 12 mila. Naturalmente prevedendo
le opportune coperture finanziarie. Potremmo valutare anche previdenza e
possibilità della scelta del servizio sanitario». Non si fa molte
illusione Elisa Marchioni sulla possibilità di completare dell’iter
legislativo, ma registra «il clima di collaborazione che molti colleghi
parlamentari riminesi e non, e consiglieri regionali hanno espresso per
arrivare a risolvere questo nuovo scoglio della tassazione sammarinese
sui lavoratori italiani. Ora c’è una legge depositata per cominciare ad
affrontare il problema della doppia imposizione, ci sono istituzioni
pronte a fare pressioni per risolvere il problema della tassa “etnica”,
vedremo se questo spirito collaborativo avrà la forza della coerenza».

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