L’informazione di San
Marino
La casta è riuscita a eclissare
Marino Cecchetti
La indagine
Carisp-Delta-
Sopaf ha raggiunto l’obiettivo stabilito dalla casta: far passare in secondo
piano il fenomeno corruttivo emerso con lo scandalo Conto
Mazzini-Bcs. Obiettivo raggiunto. Raggiunto con un danno minimo per il
sistema.
Solo due reprimende morali per personaggi considerati ormai ‘out’, quali
Gabriele
Gatti e Tito
Masi con l’aggiunta di una terza, abbozzata, per Antonella
Mularoni. E per peccati, considerati i tempi, da ritenersi veniali.
Gatti e Masi avrebbero
fornito informazioni – riservate
– ad un Procuratore
della Repubblica Italiana,
impegnato contro il
loro Paese. La Mularoni
avrebbe taciuto per fatti,
davanti ai quali anche il
Codice Penale imporrebbe
di non tacere.
In compenso la casta è riuscita a distogliere l’attenzione dai “100/150
mascalzoni” che hanno manovrato un fenomeno corruttivo per “800/1100
milioni” di euro; eclissare gli oltre 5300
euro sottratti a ciascun sammarinese per il mancato
versamento della monofase; far dimenticare gli oltre
5000 euro sottratti ad ogni sammarinese per sarcofagare certe banche, onde
evitare che emergano i beneficiari effettivi di certe operazioni.
In particolare la casta
ha ottenuto di eclissare
appunto il caso Conto
Mazzini-Bcs, facendo
addirittura dimenticare –
dimenticare letteralmente
– che anche per questo
era stata approvata la istituzione
di una Commissione
di indagine.
Fra l’altro nessun partito
finora ha raccolto l’appello
per la pubblicazione
degli atti relativi a questa
vicenda che sta comportando
per lo Stato la erogazione
di una somma – si
dice – smisurata rispetto a
quella erogata a suo tempo
per Banca del Titano.
Gli atti relativi a Bdt,
vennero pubblicati, quella
volta, grazie alla Democrazia
Cristiana allora
all’opposizione.
Su Conto Mazzini-Bcs,
anche fra le opposizioni
non pare essersi scatenata
una gara di interesse per
la trasparenza.