Mario Gradara, Il Resto del Carlino:

Mario Gradara, Il Resto del Carlino:

Il Resto del Carlino di Rimini

La storia 

L’appello della madre di Vanessa «Aiutatemi a ritrovare mia figlia» 

La richiesta dal Perù: “So che è viva, riprendete a cercarla” 

Mario Gradara 

«Sono  sicura che mia figlia Vanessa è ancora viva, mi è apparsa molte volte in sogno e chiedendomi di aiutarla. Chiedo che riprendano a cercarla e riescano a trovarla». Parla per la prima volta – l’abbiamo sentita al telefono – Carmen Luz Saavedra Aylas, 54 anni, la madre biologica della 27enne scomparsa da una clinica del Titano. «Nei sogni lei è in una casa grande, antica, con un bel giardino», aggiunge Carmen. Da Lima, dove vive, la signora lancia un accorato appello. La sparizione di Vanessa De Gasperi risale all’8 marzo del 2011. Ma pochi mesi fa la magistratura riminese ha riaperto clamorosamente le indagini. Troppi i punti oscuri sulla scomparsa. Vanessa non si era portata dietro niente nonostante stesse nevicando. Il suo personal computer trovato poi completamente resettato; il cellulare restituito al fratello Silvio tantissimo tempo dopo la sparizione ancora carico ma senza più più la rubrica nè l’elenco delle chiamate fatte e ricevute; il trasferimento lampo dalla struttura di Montegrimano a quella di San Marino senza neppure informare il tutore nominato dal Tribunale; lo stesso trasferimento comunicato alla famiglia solo una settimana dopo, e del quale peraltro non sono rimaste testimonianze dirette nè tracce. Troppe stranezze, in base alle quali cinque mesi fa la Procura di Rimini ha deciso di riaprire il caso. Ora i suoi tre fratelli, Evelyn (sorella biologica), Silvio e Marco tornano a lanciare un appello a ‘Chi l’ha visto?’. Con le due avvocatesse, Emanuela Guerra ed Elena Guidi, che hanno ottenuto la riapertura del fascicolo. «Vogliamo che si faccia luce sulla sorte di Vanessa», attacca Evelyn. «Solo la verità, qualunque cosa sia successo», aggiunge Silvio. Vanessa aveva perso entrambi i genitori adottivi nel giro di pochi mesi, ed era crollata. Soffriva di problemi psichici, ed era stata trasferita in quella casa di cura. ‘Fuga volontaria’, avevano concluso gli operatori della struttura, col risultato di far partire le indagini con parecchio ritardo. Troppe stranezze però in quella ‘fuga volontaria’. I fratelli – come Vanessa nativi di Lima, e adottati da piccoli da due coniugi di Santarcangelo – scoprirono della scomparsa solo qualche giorno dopo, quando da San Marino chiesero loro se per caso Vanessa fosse tornata a casa. Gli investigatori setacciarono il Titano e il Riminese. Com’era possibile che fosse sparita senza che nessuno la incrociassa? A San Marino il caso era stato sepolto quasi subito, e quando la magistratura italiana ha iniziato a occuparsene, era diventato ‘freddo’. Inevitabile l’archiviazione. Solo grazie alla tenacia dei tre fratelli che non si sono mai arresi inventandosi detective, e ai loro avvocati il caso è stato riaperto.

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