Massimo Francioni ai vertici di Banca Centrale di San Marino. Lettera aperta

Massimo Francioni ai vertici di Banca Centrale di San Marino. Lettera aperta

 Il direttore di Banca Centrale, Mario Giannini, continua in ciò che gli riesce molto bene: dare una rappresentazione distorta dei fatti. Non mi sono dimesso per problemi di incompatibilità, che non esistono per legge, né tanto meno per motivi di inopportunità o per essermi (come vuol fare credere) trovato in una situazione di grave imbarazzo.

Le mie iniziali annunciate dimissioni erano dovute alle modalità di salvataggio di Banca Commerciale. In sede di Commissione Finanze l’argomento era stato affrontato e questo aveva tranquillizzato la mia forte preoccupazione.

Le mie dimissioni sono state causate invece da un altro avvenimento successivo che attiene purtroppo alla comunicazione “distorta” di fatti, e, guarda caso anche il comunicato emesso da Banca Centrale non rispecchia il contenuto della mia lettera di dimissioni.

È il loro modo “distorto” di rappresentare la realtà che mi ha portato a dimettermi. Il Direttore afferma che ho “scompostamente attaccato l’istituzione di cui facevo parte”. Sbaglia. Non ho attaccato l’istituzione, ho fortemente messo in discussione i vertici che non sono più in grado di rappresentare l’istituzione. Devono continuare a dire che il nostro rapporto con Banca d’Italia dipende da loro, che i risultati arrivano solo grazie a loro, alle loro conoscenze personali. I risultati purtroppo sono evidenti a tutti.

E quando il direttore risponde chiedendo “collusione di chi con chi?” di questo non deve parlare con me ma con il Senatore Lannutti. Ribadisco al dr Giannini quanto ho già detto in altra occasione: la testa sotto la sabbia la tengano gli altri, io ho deciso di tenerla fuori.

Massimo Francioni  

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