Meno male che c’è Rete che fa tutto lei in modalità ‘siamo già al Governo’, Antonio Fabbri

Meno male che c’è Rete che fa tutto lei in modalità ‘siamo già al Governo’, Antonio Fabbri

Rete adesso si propone come catalizzatore di dialogo

Modalità ‘siamo già al Governo’ 

Antonio Fabbri

Meno male che c’è Rete che fa tutto lei in modalità ‘siamo già al Governo’
Rete in modalità Governo per la prossima legislatura, con Ciavatta che fino a ieri era vestito sempre di nero e adesso si è “armolito” indossando un inedito completo blu dallo scorso Consiglio, dice di aver preso le redini del tavolo “istituzionale”, che istituzionale – dicono oggi ma si son ben guardati dal dirlo prima delle dimissioni – non è. E meno male che Rete c’è, perché se si è limitata la fuoriuscita di capitali, se qualcuno alle forze sociali ha spiegato il ritardo dell’invito al tavolo, se addirittura i sindacati sono stati portati alla riunione, se qualcuno ha proposto di partecipare tutti insieme per dare una immagine di unità al confronto con il Fondo monetario, se c’è qualcuno che ha senso di responsabilità, quella è Rete. Questo almeno è quello che dice, autoincensadosi, il movimento in un comunicato. Così Rete adesso si propone come catalizzatore di dialogo – salvo mantenere ferma la lista di proscrizione nella quale compare anche il nostro giornale a cui i comunicati non vengono inviati – e ostenta superiorità.

“Non si vada dunque da Rete a parlare di responsabilità: chi siede al tavolo sa chi sta lavorando per tenere insieme un Paese intero e chi, invece, divide et impera e tenta solo di distruggere l’avversario non interessandosi alle sorti del Paese. La sensazione, comunque, è che l’intera cittadinanza sia a conoscenza della cosa”. Che sia Rete a dire che c’è chi tenta di distruggere l’avversario… quelli che “l’ho asfaltato” è la frase più utilizzata nel loro slang “gggiovane”, ha del paradossale.

Che la cittadinanza si sia resa conto della cosa è certo, tanto che si chiede: “Di’ ma questi che parlano di tenere unito il Paese, di senso di responsabilità… non sono quelli che hanno dato dei corrotti a tutti, dei prezzolati a molti, dei truffatori ad altri, dei delinquenti ad altri ancora? Non sono quelli che in Consiglio dicono di ricevere pressioni, ma le pressioni le fanno loro a destra e a manca?

Non sono quelli che giustificano la violenza e le minacce pur di fare prevalere la loro immarcescibile, indiscutibile, indubitabile supremazia morale?”

Essì, la cittadinanza queste domande se le pone.

 

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