Michelotti: “Biologico sì, biologico no. Meglio no, indietro tutta”

Michelotti: “Biologico sì, biologico no. Meglio no, indietro tutta”

Michelotti: “Biologico sì, biologico no. Meglio no, indietro tutta”

 

In questi giorni bui in cui la cronaca della pandemia in corso cattura la totale attenzione della società attiva, è passata, quasi sotto silenzio, la notizia della presentazione di un’interpellanza per chiedere al Congresso di Stato chiarimenti, informazioni e intendimenti in merito alla “Revoca dell’incarico professionale di consulenza per la conversione della Repubblica di San Marino al regime agricolo biologico”.

Questo contratto di  consulenza era stato sottoscritto tra la segreteria di Stato al Territorio e Ambiente del passato governo (…e questa è già una nota di demerito per questo governo) e i consulenti Bio di comprovata e assoluta competenza quali il dott. Borri e il dott. Bazzocchi della Soc. Algenia, determinando l’inizio dei lavori in stretta collaborazione con l’Ugraa, per la realizzazione del progetto “San Marino Bio”. Uno dei tanti sogni dell’ex segretario al Territorio Michelotti, questo però era uno di quelli che si  stavano realizzando concretamente; avete notato che le opposizioni di questo “sogno” non parlavano mai?

Con la realizzazione di questo ambizioso progetto, ci si poneva  l’obiettivo di trasformare tutto il territorio della nostra Repubblica, oltre naturalmente il settore agricolo tradizionale e tutte le sue filiere (zootecnica, lattiero-casearia, miele, vitivinicola, olivicola, sementi biologiche, ecc.), anche il settore del verde pubblico (alberature stradali, parchi, giardini, aiuole, ecc.) e la piccola proprietà privata (orti, giardini, verde privato di pertinenza delle abitazioni, ecc.) cercando così di eliminare la chimica dal nostro territorio per produrre prodotti sani ed ecologici e contribuire in maniera determinante a migliorare la qualità ambientale del suolo e della vita dei cittadini sammarinesi. Il progetto sul campo è già iniziato più di un anno fa, riuscendo a raccogliere sempre più adesioni da parte degli operatori agricoli che lentamente hanno cominciato ad capire l’importanza di questa “idea” e a realizzarla nelle loro aziende.

Il futuro alimentare è nel biologico, ormai l’hanno capito anche i sassi, ecco dove sta andando il mercato, verso il biologico perché la gente vuole prodotti sani e salutari; l’unico a non averlo capito è questo governo rappresentato in questo settore dal suo neo segretario Stefano Canti che non sembra brillare un gran che nel produrre idee per il paese (per quanto riguarda le idee bisogna avere una benché minima base culturale, ma non mi sembra questo il caso), bensì adoperarsi solo ed unicamente per distruggere quanto fatto finora dal passato governo, e mi sembra complicato dimostrare che progetti come il “San Marino Bio” non siano finalizzati alla pubblica utilità e al pubblico interesse. Interrompere il rapporto di consulenza con gli esperti vuol dire tagliare di netto la testa del progetto vanificandone le potenzialità e le tempistiche, mettendo seriamente in pericolo il futuro di questa iniziativa che, se correttamente realizzata avrebbe cambiato il volto di San Marino non solo nel settore agricolo ma in tutto quello che ne sarebbe potuto derivare a cascata, a partire dall’immagine di un paese virtuoso proiettato verso un futuro che guarda alla salute dei propri cittadini e dei propri ospiti.

Non bisogna infatti dimenticare la vocazione turistica del nostro splendido territorio e il raggiungimento di un km zero abbinato a un regime biologico completo che, oltre a destare curiosità internazionale, avrebbe potuto riproporre in tempi brevi le nostre qualità enogastronomiche rilanciando più settori economici bloccati ora dal Covid-19.

Il buon politico agisce nel presente prevedendo il futuro e prendendo per tempo le necessarie misure che potrebbero essere determinanti per una necessaria “ripartenza” in questi momenti di confusione generale salvaguardando la salute generale e mettendo in essere tutti quei provvedimenti che servono a fare aumentare quelle difese immunitarie utili a difenderci da virus come il Covid-19. Ma il governo attuale sembra abbia deciso di eliminare questo fastidioso progetto risparmiando sulle consulenze circa 150.000 euro (già stanziati per i prossimi 2 anni) da destinare alla pandemia e quando questa sarà passata (come sembra che stia accadendo) ci ritroveremo in un paese senza futuro e senza prospettive perché almeno quelle che già avevamo sono state distrutte senza proposte alternative. A costruire qualcosa di buono si fa una gran fatica, distruggere è un tantino più facile; con queste premesse e con certi personaggi al potere, ragionando come se non ci fosse un domani, ho dei seri dubbi che questo governo possa garantire un roseo futuro al Paese.

“L’agricoltura biologica sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi finalizzati a promuovere la biodiversità delle specie (sia vegetali, che animali), escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi (la chimica) e degli organismi geneticamente modificati (Ogm)”. Questo, semplicemente questo, è agire in regime biologico, vi sembra poco per il nostro Paese?

 

Augusto Michelotti, libero cittadino e aderente di Area democratica 

 

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