Mics: Banca Centrale e Banca Commerciale

Mics: Banca Centrale e Banca Commerciale

La settimana scorsa, per far fronte all’emorragia di capitali di Banca Commerciale, dopo circa un mese di amministrazione straordinaria, il coordinamento di vigilanza di Banca Centrale ha approvato un provvedimento che blocca i pagamenti di Banca Commerciale.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Da una parte il forte disappunto dei correntisti, sfociato in una manifestazione di protesta sotto la sede centrale e dall’altra l’intervento repentino del Congresso di Stato che, con l’adozione di un decreto d’urgenza ha limitato il blocco dei pagamenti, mitigando la decisione di Banca Centrale.
Con l’azione del Congresso di Stato, è di nuovo possibile prelevare per un massimo di 2mila euro al mese per correntista, deroghe per il pagamento di stipendi e una moratoria per bollette, tasse, e mutui, ma per chi ha il solo conto corrente alla BCS. Se per un verso il decreto ha calmato le acque fra i correntisti della BCS, dall’altro, invece, ha fatto emergere alcuni aspetti negativi nelle relazioni tra Banca Centrale e Governo. Infatti, l’ingerenza del Congresso di Stato ai danni delle decisioni assunte da Banca Centrale evidenzia una fragilità professionale nella gestione della complessa situazione finanziaria sammarinese, che rischia di abbattersi sull’intero sistema economico e sociale del Paese.
Avremmo, sinceramente, auspicato una visione d’intenti comune e invece apprendiamo che esistono delle incongruenze fondamentali tra coloro che hanno la responsabilità di fare uscire San Marino dalla grave situazione in cui versa. Non possiamo perciò non rilevare un’incomunicabilità di fondo tra le istituzioni politiche e gli enti economici incaricati di provvedere ai ripetuti “fallimenti” finanziari che si susseguono nel Paese e l’incapacità dimostrata fin qui da entrambi i vertici nel tentare di porre rimedio, in maniera seria e concreta, a una situazione che rischia di alimentare ulteriori tensioni sociali.
Crediamo che sia il momento di cambiare modo di vedere le cose e uscire da quel provincialismo che ci affligge da sempre: è ora di pensare in grande!
Proponiamo alla “politica” di spogliarsi di certe possibilità di veto e ingerenze, permettendo ad un organismo quale  Banca Centrale di essere veramente autonomo.
Riteniamo che la politica e l’economia sammarinese debbano cambiare rotta e orientare le loro scelte di governo riguardo a Banca Centrale verso figure di alto profilo internazionale, in grado di rapportarsi direttamente e pariteticamente con istituzioni e organismi italiani, europei e internazionali.
In questo modo Banca Centrale potrà conquistare quella credibilità indispensabile a far rialzare il Paese da questa crisi, e riconquistare la fiducia sia dei cittadini che dei vertici politici ed economici internazionali.
Raccogliamo le giuste insofferenze dei sammarinesi nei confronti delle istituzioni e chiediamo alla politica di fare un doveroso cambiamento di rotta per tirarci fuori dalle sabbie mobili, in cui giorno dopo giorno San Marino sta affondando.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy