MICS: sull’immobilismo della politica sammarinese

MICS: sull’immobilismo della politica sammarinese

Due fondamentali rapporti, per il futuro della nostra Repubblica, eseguiti dal FMI (Fondo Monetario Internazionale) e dal GRECO (Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d’Europa), riguardo all’attuale condizione economica-finanziaria e al grado di corruzione delle istituzioni,  sono stati elaborati e presentati in questi primi mesi del 2012. Due significative analisi che non lasciano scampo ad equivoci: San Marino si trova in una situazione economica e sociale assai critica e per certi versi compromessa. È indubbio, che sino a oggi, gli effetti della corruzione negli apparati istituzionali e finanziari, da parte degli organi competenti, siano stati sottovalutati o mal interpretati. Ma la corruzione a San Marino è presente, anche se non si vede e come un fantasma si aggira negli uffici dei centri di potere. La corruzione e la devastante crisi economica e finanziaria stanno affossando il Paese. Sarebbe vitale, per il futuro di questo Stato, che il governo non solo si leggesse attentamente i due rapporti, ma che ne facesse una sorta di guida, attraverso la quale imboccare l’unica strada utile a uscire fuori da questo labirinto contorto e degradato.
L’FMI, nella sua relazione, pone in rilievo due questioni cruciali: da una parte il ridimensionamento del settore finanziario e dall’altra quello della pubblica amministrazione. Queste due operazioni rappresentano delle boe attorno alle quali San Marino è costretto a virare. Non c’è via di scampo: se  il governo ha intenzione di rilanciare l’economia e lo sviluppo del Paese non può non incominciare, al di là della firma e della ratifica per gli accordi economici con l’Italia, da questi due nodi fondamentali.
Il rapporto del GRECO, rispetto a quello del FMI, è ancora più impietoso. Se molto si è fatto, in questi ultimi anni, in materia di antiriciclaggio, poco o nulla è stato eseguito per far fronte a uno dei morbi che ha avvelenato, da diverso tempo, le istituzioni e una buona fetta del comparto economico-finanziario di questo Paese: la corruzione. A tal proposito, la relazione del GRECO è chiara: “Se da un lato grande attenzione è stata prestata al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, il paese si trova ancora in una fase iniziale per quanto concerne la lotta alla corruzione. La natura e la portata della corruzione a San Marino non sono state fino ad ora oggetto di indagine e non vi sono praticamente informazioni definitive in merito”. Il rapporto GRECO ci mette di fronte a un altro serio problema dalle conseguenze assai negative: “Il problema della corruzione non sembra essere percepito come una delle principali preoccupazioni dei cittadini sammarinesi. La percezione che San Marino abbia un livello molto basso di corruzione potrebbe avere un impatto negativo sul grado di allerta delle autorità circa possibili casi di corruzione attuali o futuri”.
Alla luce delle preoccupanti e allarmanti relazioni del FMI e del GRECO, possiamo affermare che è arrivato il momento che la cittadinanza prenda coscienza della grave situazione in atto, sollevandosi  da un torpore generale e creando un fronte comune per il bene e la salvaguardia del Paese con chi è realmente disposto a costruire nuovi strumenti democratici, prima che questo Stato si rimetta alle veci dell’Italia, perdendo la propria sovranità e diventando nient’altro che un suo protettorato.
E ancora, alla luce del silenzio assordante della politica nel suo complesso riguardo ai due rapporti sopra menzionati e all’immobilità paradigmatica di questo governo, che non sa affrontare né i problemi più stringenti, né le questioni di medio-lungo raggio, ci sembra inammissibile che quegli stessi politici che hanno condotto San Marino nella più grave crisi economico-sociale dal dopo guerra a oggi, abbiano il coraggio di ripresentarsi alle prossime elezioni. Vi chiediamo, per il bene e il futuro di questo Paese, di farvi da parte e di consentire a una nuova ondata politica di emergere, avulsa dai meri interessi personali e non regolata dal solito clientelismo, con l’unico scopo di fare gli interessi della gente comune.
Purtroppo, non possiamo non constatare l’incoerenza e la sfrontatezza sia dei partiti di maggioranza, sia di opposizione che, invece di preoccuparsi del grave momento storico, sembrano in preda a una sorta di delirio tremens da campagna elettorale. I politici, indaffarati come non mai, si adoperano giorno e notte – tra cene e incontri neanche troppo segreti – a trovare la coalizione giusta per riuscire o a rimanere ancorati alle poltrone del Consiglio o a  defenestrare alcuni consiglieri per prenderne il loro posto. I politici, preoccupati soltanto di scovare la coalizione magica per vincere le prossime elezioni, di fronte a un quadro economico-sociale da brividi, con decine di aziende che chiudono ogni settimana, provocando altrettanti disoccupati, non solo mancano di rispetto nei confronti della cittadinanza, ma mostrano il loro vero interesse per il bene comune del Paese.
In questo confuso e preoccupante clima politico e sociale, il Mics si schiera dalla parte di quei cittadini che in questi mesi hanno perso il loro lavoro e chiuso le proprie aziende, assistendo all’indifferenza della politica nei loro riguardi.  

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