La relazione della Commissione Consiliare Antimafia per molti, e anche per il sottoscritto, deve rappresentare un elemento, sul quale tutte le forze politiche e le persone responsabili che hanno veramente a cuore il bene della nostra Repubblica, dovrebbero interrogarsi facendo appello alla propria coscienza.
Aldilà delle polemiche (giuste o sbagliate) sui vari “omissis” o sulle mancate convocazioni di persone coinvolte, e posto che ora toccherà alla Magistratura dover fare chiarezza sulle gravi vicende emerse, lo spaccato del nostro sistema Paese che con evidenza ci si è parato d’innanzi leggendo tale relazione, ha destato ovviamente sdegno, preoccupazione e sgomento nella cittadinanza.
Tuttavia però, l’aspetto che ha lasciato tutti maledettamente disarmati, è la totale inadeguatezza del nostro Stato nel far fronte ai fenomeni corruttivi e di collusione con la criminalità organizzata, sia dal punto di vista della mancanza delle norme e degli strumenti di contrasto, ma anche e soprattutto sotto il profilo culturale.
Tra la gente, infatti, i commenti che spesso si ascoltano a dispetto dei sentimenti di rabbia ed inquietudine, che più plausibilmente tali vicende dovrebbero diffondere, sono affermazioni del tipo <Cosa c’è da tanto meravigliarsi? Tutti sapevamo che funzionava così. (?) >. E allora, ciò di cui c’è davvero bisogno secondo me, è una presa in carico da parte di tutti della problematica, politica in primis, ed impegnarsi energicamente per arginare questi fatti che poco hanno a che fare con il senso ed il dovere di appartenenza ad una Comunità.
Il 9 Dicembre si celebra la Giornata Internazionale contro la corruzione, a cui il nostro Paese non ha mai dedicato una grande attenzione. Non sarebbe male, credo, se dopo il passaggio elettorale, sul quale già sembrano aleggiare ombre di comportamenti poco leciti, tutte le forze politiche che si ritroveranno con responsabilità di Governo o meno, le categorie economiche e sociali, la società civile, la nostra intera Comunità insomma, si ritrovassero per riflettere contro la corruzione, censurando chi la pratica e promuovendo una cultura che valorizzi un comportamento etico.
Non solo, in quella stessa data potrebbe essere molto significativo, da questo punto di vista, convocare il Consiglio Grande e Generale con all’Ordine del Giorno un solo punto: i provvedimenti anti corruzione di cui alla convenzione GRECO.
La nostra Comunità ha bisogno di “guardarsi in faccia” e sicuramente il PSD non farà mancare il proprio contributo a testa alta e senza voltarsi dall’altra parte.
Mirko Tomassoni.
- Accadde sabato 6 ottobre 1894
- San Marino. Mirko Tomassoni (Psd) Stato inadeguato contro la corruzione