Mirko Tomassoni (Psd): Un partito affidabile, adesso o mai più

Mirko Tomassoni (Psd): Un partito affidabile, adesso o mai più

I mesi che ci separano dalla fine dell’anno saranno particolarmente intrisi di politica, visto la rilevanza dei temi che attendono il Consiglio Grande e Generale e le difficili responsabilità che il Governo è chiamato ad assumersi.  

Penso che non ci sia alcun bisogno, in questa nota, di descrivere o commentare ancora la difficilissima crisi in cui versa il Paese, perché sono certo che oramai tutti i cittadini, dal momento che chi più chi meno la stanno patendo, sanno benissimo di cosa sto parlando. Inoltre, credo che “noi della politica” abbiamo già puntualmente individuato ed anche portato ampiamente a conoscenza della cittadinanza le varie congiunture susseguitesi: la crisi economica mondiale, le misure per il contrasto del riciclaggio ed del finanziamento del terrorismo, lo scudo fiscale, l’inserimento di San Marino nella black list del Ministero dell’Economia italiano, ecc.  

Ciò su cui invece mi parrebbe irrimandabile riflettere, e su cui parte della politica sammarinese ancora sfugge dal voler approfondire, è cercare di conoscere e far conoscere le cause più profonde di questa situazione. Non solo, gran parte della politica fatica ancora a ricercare le soluzioni adeguate affinché perlomeno un certo modo di intendere ed esercitarla (la politica) non abbia più a ripetersi. 

In questo senso, quindi, gli appuntamenti congressuali dei Partiti, specie di quei Partiti con cultura ed esperienze di Governo, assumono, oggi più che mai, un’importanza fondamentale, un’occasione da non perdere rispetto alla loro capacità di stigmatizzare fortemente certe concezioni del modo di fare politica e, da esse, essere capaci di distinguersi loro stessi. 

La diversità di vedute all’interno dei Partiti, le correnti, la competizione democratica, la logica delle appartenenze, ecc, ci saranno sempre, ma in questo gravissimo momento storico per San Marino, ogni Partito (anche quello di cui mi onoro sin qui di far parte) che rivendica una lunga storia politica, una capacità progettuale, un forte radicamento sul territorio, nei luoghi del lavoro, della cultura, della giustizia sociale, e che ha l’ambizione di rappresentare il meglio di questo piccolo lembo di terra, deve porsi come prima sfida l’integrità etica e morale al proprio interno, anche attraverso un quadro di regole rigorose. 

Sono considerazioni le mie, che possono valere per tutti quei Partiti che hanno già alle loro spalle esperienze nelle passate legislature, ma è chiaro che il richiamo è rivolto principalmente a casa mia, al Partito dei Socialisti e dei Democratici. 

Se il ventennio di politiche sciagurate che ci hanno portato nella situazione in cui siamo, è la “lezione” da cui i Partiti dovrebbero imparare per elaborare un reale  cambiamento, è normale che il Congresso di Partito ne sia “l’esame di valutazione”. Una prova che possiamo superare solo con il coraggio di analizzare il recente passato senza paraocchi e guardandoci allo specchio con onestà, altrimenti, non saremo credibili.

Accennavo in premessa alle difficili responsabilità, che talvolta si traducono in tasse e sacrifici per i cittadini, a cui è chiamato il Governo. Ebbene, io penso che anche i Partiti che lo sostengono, nel momento in cui avvallano tali scelte cosiddette impopolari, dovrebbero almeno pienamente vantare certi requisiti morali, per vedersi riconosciuta dalla popolazione un’autorevolezza etica, oltre che politica. 

Mi auguro quindi, che per costruire il Partito che serve al Paese prevalga nel PSD questa consapevolezza, una coscienza cioè, che non nasce per bocciare una corrente o qualcuno, ma per promuovere una cultura nuova del fare politica, di fronte alla quale, nessuno si può indignare. 

Mirko Tomassoni

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