Monofase, Azioni Civili e credibilità del Governo. Civico10

Monofase, Azioni Civili e credibilità del Governo. Civico10

83 milioni di monofase non pagata solo negli ultimi due anni. Questi i dati che emergono dalla risposta all’interpellanza formulata dalla coalizione Cittadinanza Attiva e che la Centrale Sindacale Unitaria ha ripreso nel suo ultimo comunicato stampa (a volte citare la fonte non sarebbe male…).
Un’interpellanza nella quale Civico10 e Sinistra Unita chiedevano i dati aggregati anonimi, ovviamente, relativamente alle utenze non pagate, ed anche dati, invece non anonimi e trasparenti, sui debiti monofase. Purtroppo, non è stato concesso il diritto di conoscere le generalità dei 14 debitori che negli ultimi due anni hanno accumulato ben 56 milioni di euro di debito monofase nei confronti del tributario.
Sappiamo però che di quelle 14 società debitrici, una risulta ancora con licenza attiva, e ben sei sono state messe in liquidazione volontaria. Nonostante la Segreteria abbia detto che i debiti deriverebbero dalla richiesta di restituzione dei rimborsi monofase a tutte aziende chiuse per aver condotto attività lesive dell’onore della Repubblica.
Per quale motivo quelle società hanno accumulato tanti debiti in soli due anni? Come si sta agendo per recuperare quegli importi? Sono già state aperte azioni di responsabilità civile nei confronti degli amministratori e dei soci?
Sono domande cui tutta la cittadinanza ha il diritto di ottenere risposte.
Dato che queste risposte le vogliamo fornire, Cittadinanza Attiva presenterà un emendamento alla legge di Bilancio attraverso il quale si chiede di avviare “Azioni di Responsabilità Civile” nei confronti degli amministratori di società che siano cessate in pendenza di debiti tributari superiori a € 10.000. Ciò per evitare che, come affermato dal Segretario Capicchioni, si possano aggredire solamente quei beni presenti in territorio. È uno dei pochi metodi che ci sono per recuperare qualcosa ed occorre lanciare un chiaro segnale ai cittadini sulla volontà di farlo. Noi questa volontà la manifestiamo con estrema forza.
E’ comprendibile chiedere sacrifici in questa fase economica di transizione derivante dal periodo di crisi che stiamo vivendo. Ma non è credibile la posizione del Governo che prevede l’introduzione di nuove tasse, da una parte, ed il “condono” fiscale dall’altra. Non è credibile un Governo che introduce obbligatoriamente ed a carico dell’operatore economico un sistema di certificazione dei ricavi e poi, lo stesso Governo, ne rimanda l’adozione, non effettua controlli e non si impegna a recuperare i denari dai debitori monofase.
Per di più, nella legge di bilancio in discussione in questo Consiglio di dicembre, il Governo ha previsto di accendere 30 milioni di mutuo facendo entrare anche San Marino nella spirale vorticosa del debito pubblico.
Invitiamo il Governo a recuperare i soldi che sono stati sottratti alle casse dello Stato, e conseguentemente ai cittadini, in questi anni. Tutti saranno disposti a fare ulteriori sacrifici se determinate posizioni estremamente inique saranno sanate.

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