Una breve precisazione rispetto alle polemiche sollevate dal Segretario di Stato per gli Affari Interni
Non intendo entrare in polemica con il Segretario agli Interni che giustamente ricorda come il proprio ruolo istituzionale debba essere considerato super partes. Appunto perché riconosco al ruolo il massimo del mio rispetto, non rispondo a chi usa locuzioni del tipo: “grossolano intervento”, “sconsiderata aggressione”, o peggio ancora che intima categoricamente che “nessuno si permetta (!) di mettere in discussione l’imparzialità e la correttezza istituzionale dell’amministrazione e mia nella veste di Segretario di Stato per gli Affari Interni”. Se accettassi questo livello di discussione, la figura istituzionale sarebbe indotta a scendere ancora più nel profondo di un linguaggio che, sinceramente, mi sembra più appropriato alle bettole suburbane che alle stanze di palazzo. Quindi rispondo solo ad una critica. Vengo accusato di dare informazioni distorte, ma il fatto che mi sono permesso di denunciare rappresenta la pura verità: ad alcune centinaia di ragazzi sammarinesi maggiorenni, sebbene ne abbiano pieno diritto, a novembre verrà impedito di votare e ciò nonostante l’espressa volontà del Consiglio Grande e Generale che ha deciso sulla materia a larghissima maggioranza (37 voti favorevoli, 19 contrari). Con tutto il rispetto e senza permettermi di usare parole offensive e neppure di mettere in dubbio l’imparzialità di alcuno, credo che un buon amministratore pubblico, al di là dei fatti formali che sono così perfettamente conosciuti dal Segretario agli Interni, debba porsi il problema della piena e fattiva tutela del diritto e battersi con tutte le proprie energie, affinché i diritti dei cittadini vengano non solo rispettati, ma anche messi nella condizione di essere esercitati. Questo ho sempre fatto nella mia, ormai piuttosto lunga, vita politica, con i diritti dei più deboli, dei discriminati e delle discriminate, e continuerò a fare anche in futuro. Nessuna polemica quindi, ma una battaglia di civiltà.
Giuseppe Morganti