Il Fondo Monetario Internazionale sostiene che per salvare il Paese si devono tagliare stipendi pubblici, pensioni, salute, rendere permanente la patrimoniale e aumentare le tasse per incassare 30-40 milioni. Sono purtroppo le previsioni che avevamo fatto da circa un anno, derisi e inascoltati dai più. E’ una ricetta lacrime e sangue, conseguenza del malgoverno, della corruzione e della cricca. E’ la strada inaccettabile, iniqua e dannosa per portare alla povertà le famiglie sammarinesi. Tutto ciò mentre gli inguaiati sghignazzano e si godono le loro enormi ricchezze derivanti dall’intreccio tra affari e politica. E la spesa clientelare continua senza sosta.
L’unica proposta sensata del FMI è quella della statalizzazione della Cassa di Risparmio che abbiamo ripetutamente proposto nel desolante silenzio della partitocrazia.
Purtroppo anche sulla questione del debito avevamo ragione, sostenendo che era pericolosamente vicino al 30% del PIL anche se il FMI, con una generosità sospetta, dichiara che San Marino ha un debito del 5% e una passività del 20%. Se non è zuppa è pan bagnato. Senza poi considerare il credito che non verrà mai riscosso dallo Stato.
In definitiva il Fondo Monetario Internazionale dice che abbiamo scritto bene i provvedimenti dettati e fatto malissimo la gestione del Bilancio. Al di fuori della diplomazia usata, ci ha confermato che il Paese è in cattive acque. Ma la ricetta della povertà prescritta dal FMI non è accettabile. Ben altri sono i provvedimenti da attuare per uscire dalla crisi senza far soffrire le famiglie. Il movimento Per San Marino li ha già indicati con chiarezza ed è pronto a qualsiasi confronto pur che sia propedeutico ad un radicale cambiamento per salvare la Repubblica.