Movimento Rete su Marco Severini, moderatore di dibattiti politici

Movimento Rete su Marco Severini, moderatore di dibattiti politici

Dopo il disvelamento dell’immobiliarista di Exit Marco Severini, abbiamo chiesto formalmente alla Segreteria di Stato per gli Affari Interni che lo stesso Severini venisse rimosso quale moderatore di una delle serate di dibattito politico nei castelli.
La Segreteria ci ha risposto telefonicamente che i moderatori delle serate erano stati scelti a sorteggio in base alle disponibilità pervenute dai giornalisti… ma Severini non è mai stato un giornalista! Il suo blog che inizialmente -a garanzia della sua trasparenza- aveva sede a Montserrat, non è mai stato depositato presso la Segreteria Affari Interni come prescritto dalla legge sull’editoria.
Ci è stato riferito anche che ufficialmente non erano pervenute da alcun partito, nonostante le dichiarazioni pubbliche, richieste di rimozione per Severini: ci auguriamo lo facciano in fretta!
Qualcosa non torna. Pare che Marco Severini abbia goduto e goda di sostegni da parte politica: sono note le sue cene e chiacchierate intime con politici nostrani.
Ora si sperticheranno tutti nel condannare la scelta di affidare la moderazione di un dibattito a Severini, eppure quando RETE ai primi di ottobre chiese lumi su cosa avesse condotto la Segreteria Istituzionale a contattare Severini, ottenne solo risposte fumose.
RETE ha da sempre fatto la scelta precisa di non inviare alcun articolo, commento, comunicazione al sito di Marco Severini: non essendo un giornale perché si dovrebbe inviargli inviti a conferenze stampa o comunicati come fanno tutti, e dico tutti i partiti e le Segreterie di Stato? Che paese è quello in cui le più alte istituzioni non controllano nemmeno a chi inviano inviti alle proprie conferenze? Nemmeno le associazioni da cui provengono i componenti di RETE hanno mai inviato comunicati a giornale.sm, che invitiamo le persone per bene di questo paese a non visitare più, boicottando anche chi continuerà a comprare spazi pubblicitari su esso.
Marco Severini, per quanto prosciolto, è stato l’indagato unico di Licenzopoli, era ben noto che fosse lui l’immobiliarista intervistato da Exit… perché la politica invece di censurarlo ha continuato a sostenerlo?
Sul suo sito, ancora oggi, UPR, Moderati, 3.0, PSD e  AP comprano spazi pubblicitari.
Anche Giochi del Titano (100% dello Stato) e Smac Card gli danno soldi per un blog non riconosciuto. Sono tante le interviste rilasciate da candidati a Marco Severini.
Eppure tutto il paese sapeva, ma mentre RETE prendeva le distanze da questo personaggio e dal suo blog, tutti gli altri, che ora lo condannano, si sono ben guardati dall’accantonarlo!
Questo è un ulteriore esempio di come la politica nostrana si abile a condannare ed attivarsi solo quando non può evitare di farlo. Fino ad allora accetta tutto, è disposta a tutto. Anche le norme di cui tanto si vanta il governo uscente sono state fatte solo perché costretti dalle pressioni italiane, altrimenti nessuno avrebbe eliminato segreto bancario e anonimato societario!
Come credere a ciò che promettono in questi giorni nei dibattiti elettorali quando, pur di avere visibilità, non sono nemmeno stati in grado di evitare di inserire un contatto e-mail nei loro invii multipli alla stampa?
Roberto Ciavatta

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