Movimento Rete, Turismo: progetti grossi per idee piccole

Movimento Rete, Turismo: progetti grossi per idee piccole

Diciamo che se ci fosse un campionato mondiale del gioco delle associazioni logiche, il nostro Segretario per il Turismo Lonfernini si classificherebbe dopo l’ultimo. Perché quando sente le parole “valorizzazione del centro storico di San Marino” lui automaticamente risponde “centro termale e hotel di lusso”. Difficile capire quale meccanismo contorto guidi questo ragionamento. In parte lo ha spiegato lui stesso durante l’incontro pubblico di qualche sera fa al Kursaal. Il Segretario per il Turismo è rimasto affascinato da Bagno di Romagna, piccolo comune dell’entroterra romagnolo, non particolarmente bello, ma capace di attrarre ogni anno migliaia di visitatori grazie al suo centro termale. Questo si chiama valorizzare ciò che si ha. Bagno di Romagna ha una sorgente termale conosciuta dal tempo dei romani e quindi, logicamente, ha scelto di proporsi quale meta del turismo termale. Ora, non ci pare che una SPA di lusso in pieno centro storico sammarinese costituisca “valorizzazione” dell’esistente. A meno che il governo non sia a conoscenza di una sorgente di acqua termale nel ventre del Monte Titano. Tra l’altro viene spontaneo domandarsi se il bacino idrico previsto nel piano economico 2014, che verrà pagato coi soldi dei cittadini, servirà a sostenere anche la SPA a gestione privata costruita su terreno pubblico (parcheggi 6 e 7).

Noi abbiamo un’idea diversa. Crediamo che il centro storico, in quanto testimonianza delle origini della nostra comunità locale, debba costituire il principale riferimento per la conservazione dell’ identità.

E non siamo i soli a crederlo visto che le politiche turistiche di molti centri storici italiani hanno già avviato questo percorso verso una visione più sostenibile, pensata su misura in base alle peculiarità del territorio, affinché i cambiamenti dell’organizzazione spaziale e strutturale non determinino la perdita di identità dei luoghi della memoria ma, al contrario, la rivalutino. Se ci guardiamo intorno, le realtà che si trasformano e che hanno una forte ripresa sono proprio quelle che puntano alle eccellenze locali.

A parole anche i nostri governanti sono d’accordo con questi concetti. Ma nei fatti continuano a dimostrare che quello che conta per loro è solo l’apparenza, il contenitore. Non solo, non sono neppure capaci di lavorare insieme e, come rilevato anche da Osla, ogni Segreteria va per la propria strada senza tener conto delle altre. Ad esempio il Segretario Lonfernini un paio di mesi fa aveva scritto all’interno del proprio Piano Strategico per il turismo di essere contrario al polo museale di Tadao Ando perché troppo costoso. Interrogato da RETE, ora sostiene che quel progetto non è di sua competenza. Il suo voler liquidare così rapidamente la questione ci fa capire e ci conferma che non esiste alcun piano per “riempire il contenitore del polo museale”, nessun piano concreto relativo all’organizzazione di mostre e attrazione visitatori. Stessa cosa per gli altri progetti: cinema Turismo, Logge dei Balestrieri, hotel di lusso Amman Resort.

C’è un’enorme distanza tra quello che il governo dice di voler fare e quello che fa, con l’aggravante di non tenere minimamente conto delle esigenze della popolazione che quel centro storico lo vive e lo vede svalutato giorno dopo giorno quando intorno a noi, appena fuori dai nostri confini, esistono esempi meravigliosi di come un’ottima gestione delle risorse economiche e fisiche esistenti riesca a produrre turismo di qualità e, al tempo stesso, abbia una ricaduta positiva sulla qualità della vita degli abitanti.

Questa smania di lanciarsi in progetti sempre più grossi, sempre più costosi è un ostacolo alla possibilità di incominciare un vero percorso di valorizzazione del territorio.

E, a dirla tutta, puzza tanto di esigenza di compensazione.

 

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