La Repubblica di San Marino ha un governo praticamente immobilizzato da dissidi interni alla maggioranza formata da Partito dei Socialisti e dei Democratici, Alleanza Popolare, Sinistra Unita e Democratici di Centro.
I vertici dei quattro partiti negli ultimi mesi, praticamente da quando il governo è stato varato, il 28 novembre 2007, non hanno fatto altro che passare il loro tempo in riunioni di verifica che si sono sempre concluse con la decisione della convocazione di una nuova riunione di verifica.
La riprova materiale di questi dissidi è l’enorme crescita del fenomeno dei franchi tiratori divenuti ormai il terzo partito di San Marino.
Oggi La Tribuna Sammarinese torna a parlare dell’ipotesi di un governo ‘larghe intese per sei sette mesi. Il tempo di preparare le coalizioni, in base a quanto previsto dalla nuova legge elettorale e poi il ricorso alle urne‘.
Un governo delle larghe intese segnerebbe la fine del cambiamento politico determinato dai due governi che si sono succeduti dopo le elezioni del giugno 2006. Governi cominciati col grido del senatore Paolo Guzzanti
‘Tangentisti e pirati della finanza prendono il governo a San Marino‘. Seguì una denuncia del governo di allora. Denuncia poi ritirata grazie ai buoni uffici – si fa per dire – di Mario Scaramella.