Newsrimini.it: Gara gestione aeroporto Fellini. GAP: una delle società avrebbe torbido passato

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Gara gestione aeroporto Fellini. GAP: una delle società avrebbe torbido passato

Tra meno di una settimana dovrebbero essere aperte le buste che decreteranno il vincitore del bando di gara ad evidenza pubblica per la gestione del Fellini. L’associazione riminese GAP, gruppo antimafia Pio La Torre, dice di essere risalita al passato giudiziario del titolare di una delle quattro società candidate.

 

Tra meno di una settimana dovrebbero essere aperte le buste che decreteranno il
vincitore del bando di gara ad evidenza pubblica per la gestione del “Fellini”.
Dei quattro partecipanti, almeno uno desta più di qualche dubbio
all’associazione riminese GAP, gruppo antimafia Pio La Torre, che attraverso
ricerche su internet sarebbe risalita al passato giudiziario del titolare di una
delle quattro società candidate. Si tratta di una società il cui presidente è un
ex-avvocato con ‘più di qualche problema con la giustizia italiana e
svizzera’
si legge nella nota del gruppo antimafia.
Pare che esista
sul web (secondo l’associazione riminese alcune informazioni sono state
cancellate dal web)ci sia una richiesta di rinvio a giudizio per riciclaggio.

Inoltre, negli anni ’80 una condanna a tre anni nel processo riguardante
l’utilizzo illecito di fondi statali per la ricostruzione della diga del Vajont.
L’accusa è di aver aiutato alcune imprese a trasferire denaro pubblico in banche
della Svizzera. Incriminato anche per associazione a delinquere, contrabbando di
merce, esportazione di valuta e riciclaggio, nell’ambito di un’inchiesta legata
al riciclaggio di denaro frutto di riscatti. Nel 1987, invece, risulta latitante
assieme ad un siriano in un processo istruito per traffico internazionale di
armi. Nel 1996 è coinvolto in un altro scandalo legato al fallimento di una
banca svizzera, in cui ricopriva il ruolo di commissario. La procedura
fallimentare della banca ebbe una durata di 22 anni, dal 1967 al
1989.
Sul ruolo di san marino, l’associazione esprime anche perplessità
sulle due aree demaniali dell’aeroporto ricevute da San Marino il 16 Settembre
2013 nell’ambito dei rapporti bilaterali con l’Italia: un lasciapassare per la
costituzione di una dogana sammarinese all’interno dell’aeroporto.
Il gruppo
Pio La Torre si domanda se questa scelta non possa comportare la creazione di un
porto franco per il riciclaggio.
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