No ad una contrattazione al ribasso nella PA

No ad una contrattazione al ribasso nella PA

La Federazione Pubblico Impiego U.S.L. fa il punto sulla Riforma della PA, mostrando soddisfazione per i Progetti di Legge sui temi amministrativi recentemente approvati, ma evidenziando anche gli aspetti più critici della proposta sottoposta alle Organizzazioni Sindacali.
Prioritario l’avvio del processo di stabilizzazione: basta precariato arbitrario, ma d’ora in avanti  assunzioni solo per concorso in base la reale fabbisogno.
Grande preoccupazione emerge per la volontà mostrata dal Governo di contenere il costo della spesa pubblica attraverso un taglio degli stipendi dei pubblici dipendenti per le nuove assunzioni.
Non è condivisibile l’impostazione dell’accordo, sotto forma di una sorta di scambio: stabilizzazione in cambio di un nuovo regime normativo e retributivo nella PA.  
“La chiave per introdurre un nuovo modello  – commenta il Segretario Pubblico Impiego Giacomini- è porre la valorizzazione del dipendente al centro, richiedere sempre maggiore professionalità,  un aggiornamento formativo costante nel corso della carriera e legare parte della retribuzione al merito e agli obiettivi raggiunti.
“Inaccettabile – continua il Segretario –  è il tentativo di far ricadere il peso della crisi sulle spalle delle nuove generazioni attraverso tagli indiscriminati o rincorrendo una contrattazione al ribasso per uniformare pubblico e privato.”
“E’ giunto il momento di responsabilizzare la dirigenza dei vari uffici attraverso efficaci meccanismi di valutazione dell’operato e l’inserimento di una contrattazione di secondo livello che premi realmente i risultati raggiunti : occorre dare dignità al lavoro pubblico e recuperare la sua importanza fondamentale al servizio del Paese e della cittadinanza.
“Si chiede una Riforma coraggiosa – conclude Giacomini- che incida realmente sull’attuale modello pubblico e spezzi quel legame troppo forte creatosi negli anni tra politica, sindacato e cittadinanza: la Pubblica Amministrazione è una risorsa per i Paese e occorre recuperarne il reale valore.

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