Dichiarazioni di “morte del Patto per San Marino” le sentiamo da quando
questa formazione politica è sorta. Il Patto ha resistito a vicende che
avrebbero messo in ginocchio molte delle coalizioni di governo
sammarinesi degli ultimi 15 anni, tra queste, come non citare l’uscita
dalla coalizione di governo degli Europopolari, che hanno abbandonato il
Patto in fretta e furia per creare l’UPR con i DdC. I romanzieri più
accaniti la potrebbero vedere come una vendetta politica derivante dalla
decisione del governo di chiudere la finanziaria FinProjet. Una tesi,
quela del complotto anti-Patto, avvalorata da testate di giornale
Tribuna che vorrebbero un esponente dell’UPR, Pier Marino Mularoni,
presente all’incontro in pieno stile carboneria, insieme a Gatti, Morri,
Casali e Andreoli, ultimi due membri del neonasciente Partito
Socialista. Pur con numeri esigui, la maggioranza ha finora retto il
confronto parlamentare e le innumerevoli votazioni avvenute, evitando
tranelli e restando fedele al percorso di trasparenza iniziato. Ora,
quell’unità che ha contraddistinto questa maggioranza rischia di venir
meno proprio nel momento in cui, invece, ce ne sarebbe più bisogno.
Adesso che è arrivata la firma con l’Italia, adesso che non ci resta che
dimostrare di essere capaci di garantire il percorso intrapreso, adesso
che siamo ad un passo dal riconquistare la credibilità internazionale
che ci manca, non deve assolutamente venire meno la forza che ha
contraddistinto questo Stato nei momenti più bui della sua storia
passata. Non possiamo e non dobbiamo permetterci di deviare dal percorso
della trasparenza che con così tanta fatica abbiamo intrapreso. Siamo
pienamente concordi con i consiglieri Maria Luisa Berti, Massimo Cenci,
Teodoro Lonfernini e col Segretario Arzilli nel dire che non è questo il
momento di rimettersi a praticare i famosi “ giochi della politica” che
hanno fatto il male di questo paese. Se la Commissione Consiliare
Antimafia ha scoperto qualcosa, è necessario e giusto, che queste
informazioni emergano per dimostrare che finalmente San Marino ha
raggiunto quello stato di maturità che a lungo gli organismi
internazionali e l’Italia hanno chiesto. Se il governo dovesse cadere,
il lavoro svolto dalla commissione contro la malavita organizzata
resterebbe nel cassetto, perdendo di senso ed efficacia, questo non ce
lo possiamo permettere e con forza ci appelliamo al buon senso ed
all’onestà di chi fa parte di questo Consiglio, affinchè questo prezioso
lavoro non finisca chiuso nel dimenticatoio, ma sia portato alla luce
del sole, perché i sammarinesi sono stufi di essere presi in giro da
politici che fanno il loro comodo da anni in consiglio, e vogliono
vedere finalmente la luce in fondo al tunnel. Le elezioni sono
probabilmente vicine, ma prima di fissarne la data, occorre almeno “
mettere in sicurezza il paese” e porre le basi giuste per un futuro
politico che possa garantire la continuità nel percorso di trasparenza
intrapreso. Far cadere il governo adesso sancirebbe un atto di grave
irresponsabilità che non passerà inosservato da parte internazionale e
in particolare da parte italiana, con conseguenze pesanti per tutti, in
particolare per le nuove generazioni. Occorre dunque un atto di
responsabilità sia da parte dei membri di maggioranza che dei
consiglieri che veramente amano questo paese; a tal proposito ci teniamo
a ringraziare Francesca Michelotti e Denise Bronzetti per aver
stimolato il confronto su tematiche importanti in modo costruttivo e
mettendo in primo piano l’interesse del paese. Queste azioni sono
necessarie affinche questa legislatura possa finalmente fungere da vero
spartiacque tra la “vecchia politica alla sammarinese” e la nuova
politica, più attenta al bene comune e scevra di interessi personali.
Infine, ci teniamo a mandare un messaggio a chi, ha già messo in campo
le future alleanze politiche, unendoci al Segretario Mularoni, che ha
invitato i Segretari Morri e Casali a spiegare perchè vogliono far
morire il Patto proprio ora. Pensare alle prossime elezioni, da un certo
punto di vista può essere anche giusto, ma questo non può e non deve
essere una causa destabilizzatrice della maggioranza che attualmente
presiede il governo. Certe affermazioni sulla fine dell’alleanza,
scaturite dopo la fusione di un partito di maggioranza ed uno di
opposizione, non fanno bene al paese e non rendono San Marino un paese
credibile; a tutto questo va aggiunto che le forti critiche al Patto per
San Marino vengono da chi più di tutti dovrebbe avere un alto senso
della giustizia, senso che non può e non deve crollare proprio ora, e a
tal ragione vogliamo citare le parole del Consigliere Gian Nicola Berti
“Crediamo nella trasparenza, chi nasconde è connivente. Ora sta
emergendo la punta dell’iceberg, e preoccupa. Vogliamo che i processi
siano seri e pubblici, abbiamo attivato vari strumenti e devono
funzionare. Ma c’è un problema di singoli che hanno usato i partiti”.
- San Marino. I giovani di Ns: Non facciamo finire il Patto per San Marino
- San Marino. Una richiesta a Claudio Podeschi, preso di mira da Per San Marino