Noi Sammarinesi: La relazione dell’Antimafia sia un’occasione di riflessione per tutti

Noi Sammarinesi: La relazione dell’Antimafia sia un’occasione di riflessione per tutti

La relazione dell’Antimafia sia un’occasione di riflessione per tutti
Non una caccia alle streghe, ma una profonda riflessione sul sistema che è stato svelato dalla relazione della Commissione antimafia. Perché la malavita organizzata è riuscita a infiltrarsi in un Paese in cui ha trovato terreno fertile, in cui c’era già un certo modo di fare: il dato sconcertante è infatti che la maggior parte dei protagonisti citati nella relazione sono sammarinesi.
Il movimento Noi sammarinesi, all’indomani del Consiglio Grande e Generale che ha affrontato la relazione della commissione antimafia, intende proporre una riflessione su alcuni concetti, già espressi in Aula dal segretario Marco Arzilli e dal consigliere Maria Luisa Berti nel corso del dibattito.
Se da una parte è comprensibile la corsa alla difesa da parte delle persone citate, non lo sono altrettanto le accuse rivolte alla Commissione, che ha lavorato in maniera seria e puntuale, ma soprattutto ha messo d’accordo le posizioni dei rappresentanti di tutte le forze politiche per giungere a una relazione condivisa.
Ma ciò su cui va ora aperta una profonda riflessione, è come mai il sistema San Marino abbia potuto essere così permeabile alle infiltrazioni della malavita organizzata. Sotto accusa è in primo luogo la classe politica, ma non solo: si parla di professionisti, di dipendenti pubblici, del sistema bancario. È sconcertante constatare come certe modalità malavitose siano entrate a far parte  del nostro Paese negli ultimi anni: sono stati traditi i valori della nostra patria, quelli su cui si basavano i primi fondatori della nostra Repubblica. È una riflessione che va quindi molto al di là dell’accertamento delle responsabilità personali, è una riflessione che deve interessare ogni cittadino sammarinese: il nostro Paese ha bisogno di una profonda revisione.
La relazione comunque rappresenta uno spartiacque: ora abbiamo uno strumento per mettere a fuoco un sistema che forse molti immaginavano ma del quale finora non c’erano prove. Ed è un primo passo per andare a fondo non solo su questa vicenda, ma anche su altre che negli ultimi anni, partendo da procure italiane, si sono abbattute come uragani sul nostro Paese. Da molti, nel corso del dibattito in Consiglio, è stato citato il caso Criminal Minds, sul quale è giusto fare luce. Ma noi aggiungiamo altre vicende su cui ci sono indagini in corso, come la questione Finproject, la questione Banca Commerciale: casi in cui sono stati ventilati presunti coinvolgimenti della politica. È ora necessario chiarire qualunque dubbio.
Noi crediamo nella politica e crediamo nei sammarinesi, crediamo soprattutto che ora ci sia di fronte a noi un obiettivo molto importante: garantire al nostro Paese la possibilità di andare avanti e garantirsi un benessere fondato su sistemi e logiche virtuosi. Speriamo ci sia un cambiamento profondo, ma per fare questo la classe politica che può essere protagonista della svolta deve unire le proprie forze per isolare coloro che hanno oggettive responsabilità e riprendersi la libertà di agire al servizio del Paese.

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