Antonio Fabbri – L’informarzione di San Marino: ‘Reverenza verso la politica’ della vecchia Banca Centrale
Circa un mese fa sono state depositate le motivazioni della sentenza che ha visto in primo grado condannati l’ex direttore di Bcsm Mario Giannini e l’ex membro della vigilanza Andrea Vivoli, a tre mesi di prigionia, a un anno di interdizione e a dieci giorni di multa per complessivi 500 euro, con la concessione i benefici di legge. Condanna anche al risarcimento del danno da liquidare in sede civile a favore delle parti costituite che, nel caso specifico, sono l’Eccellentissima Camera, quindi lo Stato, e la Banca centrale stessa. Una condanna per la mancata segnalazione di operazione sospetta del trasferimento di 6 miliardi di dollari, di un ungherese che aveva guai con la giustizia, dal Sol Levante al Titano. (…)
La reverenza verso la politica. La sentenza sulla vicenda è esplicita nel descrivere che cosa ci sia stato alla base del comportamento dei due esponenti apicali della Banca Centrale e di una vicenda in cui una operazione commerciale tra privati ha incontrato l’assistenza, la consulenza, la mancata segnalazione e, addirittura, la prospettazione di sostituzione delle parti private che trattano l’affare in modo da portarlo avanti per loro conto. “Quanto alle ragioni del comportamento in questione – scrive il giudice Battaglino nelle motivazioni della sentenza – si ritiene che tale mancanza debba ricollegarsi alla consapevolezza che Matrai era stato “presentato” alla Banca Centrale dal Segretario di Stato alle Finanze Felici, al quale Matrai era giunto attraverso l’ex Segretario di Stato Stolfi. In sostanza fu dunque la reverenza verso l’autorità politica ad indurre gli imputati a non segnalare l’operazione. (…)
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