San Marino. Lo stato rischia di dover restituire soldi di ricettazione ed estorsione

San Marino. Lo stato rischia di dover restituire soldi di ricettazione ed estorsione

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Lo stato rischia di dover restituire soldi ritenuti frutto di ricettazione estorsione e sequestro di persona

SAN MARINO. (…) Il caso è quello di Michelangelo Fedele, originario di Reggio Calabria, ritenuto collegato alla ‘ndrangheta, mandato in soggiorno obbligato in provincia di Livorno, dove è oggi residente e dove negli anni ha accumulato, per l’accusa illegalmente, beni e utilità. Proprietario di una fortuna in immobili, oltre 100, e ricchezze, che l’accusa ritiene frutto dell’attività illecita, ha visto di recente, proprio in funzione del processo sammarinese, l’autorità italiana mettere sotto sequestro molti dei suoi averi, dopo aver aperto una inchiesta a carico del settantenne. 

In particolare a San Marino l’uomo è stato condannato in primo grado nel settembre 2015 per possesso ingiustificato di valori. Sette mesi e confisca dei denari sotto sequestro, in quanto “dopo la condanna per i reati di ricettazione, sequestro di persona ed estorsione era in possesso di 457.900,72 euro di cui non era giustificata la legittima provenienza”. Ora lo Stato, proprio questi soldi considerati frutto di questi gravi reati, potrebbe essere costretto a restituirli. Infatti Fedele, come aveva già fatto in primo grado, ha sollevato l’eccezione di costituzionalità contro la norma che lo ha visto prima incriminato e poi condannato con la conseguente confisca delle somme “sporche”. In primo grado, tuttavia, il giudice Gilberto Felici aveva dichiarato non fondata (manifestamente infondata, in termini giuridici) l’eccezione di costituzionalità ed aveva proseguito con il processo fino alla condanna. In appello, invece, il giudice David Brunelli ha ritenuto fondata (non manifestamente infondata, in termini giuridici) la questione di costituzionalità. (…)

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