San Marino. Apas: “Il servizio che non c’è più, vergogna!”

San Marino. Apas: “Il servizio che non c’è più, vergogna!”

Il recupero dei cani randagi e vaganti spetta al Servizio Per il Controllo della Popolazione canina (e felina) o più semplicemente Servizio cinofilo, istituito con la normativa a prevenzione del randagismo Legge 23/4/91 n. 54. Questo Servizio è configurato nell’organico del Dipartimento Sanità Pubblica e Servizio Veterinario di Stato. Prevede due guardie cinofile, le quali oltre ai compiti, di prevenzione del randagismo e alle questioni di sanità pubblica, provvedono al recupero dei cani vaganti per ragioni di sicurezza e ai controlli sul benessere animale. Da oltre quattro anni però il Servizio è parziale, a causa del pensionamento di un operatore avvenuto a fine 2012, mai rimpiazzato, nonostante le necessità legate all’espletamento degli obblighi di legge e al bisogno di lavorare di tante persone, in attesa nelle liste di collocamento. Allo stato attuale e siamo nel 2017… in servizio vi è solo una guardia cinofila, ma attenti bene, assunta molto tempo dopo, il Servizio è rimasto per lungo tempo vacante e a svolgere i compiti specifici, come recuperare animali vaganti in strada, trasferire all’ambulatorio del Servizio veterinario a Gualdicciolo quelli da operare, o curare, o in prognosi post operatoria, catturare i gatti randagi, sono sempre stati i volontari dell’APAS, come purtroppo anche ora, peraltro già gravati dall’enorme mole di lavoro del Rifugio e persino i cittadini stessi. Ebbene, cos’è cambiato da allora? Un bel niente, infatti il Servizio cinofilo è considerato talmente di poco conto dalle Istituzioni che quando l’unica guardia cinofila non è in servizio e questo accade molto spesso (ferie, permessi, malattia) non viene affatto sostituita, mentre quella vacante non è masi stata rimpiazzata! A titolo informativo, al momento, l’unica guardia cinofila operativa manca dal lavoro per malattia da ben tre mesi (!) ma nonostante ciò nessuno ancora è stato incaricato di sostituzione, eppure ci risulta che diverse persone sarebbero disposte a svolgere questo lavoro, per necessità oltre che preoccupate per la sicurezza stradale e non da ultimo per il benessere degli animali. Anche ammettendo poi che la sostituzione per malattia avvenga, cosa che chiediamo a gran voce nell’immediato, dove sta il difetto? Nel fatto che un solo operatore cinofilo non può comunque coprire l’intera giornata lavorativa, quindi occorrono entrambe le figure, per assicurare un servizio adeguato, considerando anche che la seconda persona sarebbe operativa quando l’altra è assente. Se a ciò si aggiunge l’annosa questione, giammai risolta per menefreghismo e mancanza di iniziativa delle Istituzioni, del recupero dei cani nei fine settimana, nei festivi infrasettimanali e ogni giorno dopo l’orario di servizio delle guardie cinofile (oltre le 17,30 solo se in servizio entrambe le guardie cinofile) la carenza è davvero vergognosa. Nei comuni limitrofi al contrario, il recupero dei cani è attivo 24 ore su 24, proprio per prevenire situazioni di rischio per l’incolumità di animali e persone. Nei fine settimana, alla sera, e nei festivi infrasettimanali, giungono all’APAS segnalazioni frequenti di cani che vagano in mezzo alla strada o in difficoltà e solo se il cittadino provvede lui stesso al recupero, o un volontario dell’Associazione (ma non dimentichiamo i fattori di rischio in tal caso, sia nella cattura che nel trasporto del cane per chi non è autorizzato o attrezzato) è possibile portarlo al canile, altrimenti ci si trova costretti a rispondere che non si può intervenire in quel momento, a causa della mancanza del Servizio preposto, risposta che lascia il cittadino piuttosto deluso se non addirittura indispettito..
Questa situazione è ben nota alle Istituzioni sanitarie, anzi, molto spesso ed anche recentemente sono stati convocati proprio presso gli uffici dell’ISS incontri sulla questione recupero cani vaganti, indetti dai competenti settori sanitari di Stato, alla presenza dell’APAS e delle Forze dell’ordine, senza però risolvere un bel niente, lasciando cadere tutto nel vuoto, nell’ignoranza del problema, in barba alla Legge 23/04/91 n.54 a prevenzione del randagismo, tutela della popolazione canina e della salute pubblica. Proprio grazie a questo strumento normativo invece, che auspichiamo non cada in disuso (!) San Marino può attestarsi ormai come paese senza randagismo, principalmente e soprattutto per gli sforzi dell’APAS, ma anche delle Istituzioni, che in passato hanno mostrato un maggior senso di responsabilità.

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