San Marino Commissione consiliare permanente su emigrazione ed immigrazione, sicurezza. SMNA

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COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE

LUNEDI’ 6 MARZO

In Commissione consiliare Affari esteri, il segretario di Stato Nicola Renzi presenta il Regolamento del congresso di Stato “Modalità di verifica preventiva dei requisiti in possesso degli aspiranti ad incarichi diplomatici e consolari nella Repubblica di San Marino”.
Scopo del provvedimento “è quello di dotarci- spiega Renzi- di un sistema di valutazione preventiva, che sia codificato, sulle nomine del personale interno del nostro corpo diplomatico e consolare”. La valutazione dei candidati, chiarisce, è su un doppio binario, “politica e amministrativa”, in quanto coinvolge non solo il segretario di Stato, ma anche il Dipartimento Affari politici, chiamato a presentare una relazione sintetica sui requisiti degli aspiranti all’incarico diplomatico. Nel corso del dibattito dei commissari,Margherita Amici, Rf, spiega come il Regolamento rientri nel compito della segreteria agli Affari Esteri di “giocare un ruolo nel rilancio economico del Paese” . Pasquale Valentini, Pdcs, sottolinea come prioritario, piuttosto che introdurre il regolamento, intervenire sulla legge che riguarda tutti gli aspetti della carriera diplomatica, e ricordo il progetto avviato all’iter consiliare nella predente legislatura ma poi interrotto con la caduta del governo.

“Visto anche le revoche avute – sottolinea- si era evidenziata una carenza della legge esistente, c’è bisogno, prima di fare altre nomine, di cambiarla”. Matteo Zeppa di Rete, esprime perplessità sul rischio che la Commissione esteri risulti esautorata rispetto alla nomina dei diplomatici per il fatto che la documentazione sui candidati resti riservata. “Il richiamo alla non violazione della privacy è condivisa- spiega- ma non ci può essere un atto di fede sull’assoluta discrezionalità della segreteria di Stato e del congresso di Stato”. Giuseppe Maria Morganti, Ssd, giudica invece molto efficace il provvedimento per scongiurare spiacevoli provvedimenti di revoca avuti in un recente passato. Mentre Luca Santolini, C10, assicura sulla volontà della maggioranza di giungere ad una riforma complessiva della carriera diplomatica. “Il regolamento- sottolinea- è un piccolo passo che serve a mettere dei paletti, prima mancanti, rispetto ai compiti dei diplomatici non di carriera”. Infine anche il segretario di Stato condivide la necessità di riforma complessiva, ma replica all’accusa di portare nuove nomine in Commissione: erano pratiche già avviate prima del suo insediamento. Infine Renzi anticipa che aspetterà ancora una settimana prima di portalo in congresso di Stato per il suo accoglimento, dando ancora un po’ di giorni ai commissari per presentare eventuali osservazioni.

I lavori della Commissione affrontano poi una serie di nomine e revoche di rappresentanti diplomatici e consolari. Tra le nuove nomine, quella di Massimo Ferdinandi, già ambasciatore, “prodromica al progetto di internazionalizzazione”, spiega il segretario di Stato, in quanto sarà chiamato a “coordinare e creare sinergia” tra corpo diplomatico, agenzia per lo sviluppo e ufficio unico per le imprese.
In serata i lavori stanno proseguendo con i comma 4 e 5, dedicati alla concessione di residenze e permessi di soggiorno. All’ordine del giorno, in chiusura, è prevista anche la votazione dell’Odg presentato nella precedente seduta da Gian Matteo Zeppa di Rete “ per favorire il confronto e la collaborazione tra la Commissione Consiliare permanente Affari esterie il Consiglio dei XII sulle tematiche di rispettiva competenza”.
Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 1 Comunicazioni

Nicola Renzi, segretario di Stato per Affari esteri
Do comunicazione che è stato istituito il gruppo consuntivo permanente per il negoziato dell’accordo di Associazione con l’Ue. C’è stato un primo incontro la scorsa settimana. Non siamo entrati nel merito questione, quando avverrà, sarà mia premura incontrare i gruppi consiliari per un riferimento volto ad aggiornare tutti quanti sullo stato della questione. Decideremo insieme quale sede sarà migliore per farlo, se questa Commissione o se è utile prima un incontro fuori dalle sedi istituzionali o in Consiglio grande e generale. Ci dovrà essere una sede di confronto adeguata per i gruppi politici. Altra comunicazione: da domani si terrà la visita dell’Ecri, commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza, a San Marino, si svolgerà domani fino mercoledì. E’ una tappa importante questa sessione di valutazione del nostro sistema, anche su questo sarà mia premura fare gli adeguati riferimenti nelle sedi opportune.
Comma 2. Riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri sulla proposta di Regolamento del Congresso di Stato “Modalità di verifica preventiva dei requisiti in possesso degli aspiranti ad incarichi diplomatici e consolari della Repubblica di San Marino, da conferire ai sensi della Legge n.13/1979, come modificata dalla Legge n.100/2012”

Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari esteri
In mattinata ho presentato al congresso di Stato il documento qui in discussione. Gli obiettivi di questo regolamento del congresso di Stato è quello di dotarci di un sistema di valutazione preventiva, che sia codificato, sulle nomine del personale interno del nostro corpo diplomatico e consolare. Nel passato sono stati fatti molti tentativi di valutare questi pre-requisiti, ci sono state diverse delibere negli anni, alcuni di questi atti sono ancora vigenti, altri revocati. Un interrogativo su questo argomento è sempre esistito e persiste ancora di più nel tempo a fronte di alcune cose successe. L’idea di questo documento è quella di agire in più direzioni. Sgombro subito il campo, non siamo all’anno zero e non è una cosa totalmente innovativa. Fino adesso si è agito chiedendo gradimento preventivo rispetto al Paese di accredito. Altre procedure previste sono legate al reperimento di documenti, ma la maggior parte dei documenti richiesti agli aspiranti a nomine diplomatiche erano quelli acquisiti dall’amministrazione, all’atto del passaporto diplomatico, a nomina già avvenuta. Allora abbiamo cercato di ragionare anticipando la presentazione di quella documentazione. Con questo regolamento si vuole poi far capire a chi aspira alla nomina diplomatica che rapporto vogliamo instaurare: sì di fiducia con il segretario di Stato che fa la nomina e con il governo, ma poi c’è anche un rapporto da instaurare con l’amministrazione, quindi con il dipartimento che ha compito di vagliare nomina e scrivere una relazione sul diplomatico. La valutazione quindi è su un doppio binario, politica e amministrativa.

C’è poi l’esplicitazione di una serie di pratiche seguite e integrate da altre pratiche, come la consultazione di database e richieste di informazioni alle autorità di polizia e al corpo diplomatico stesso sul candidato all’incarico diplomatico.
Il Regolamento mira a dare un contesto ben inquadrato, anche gli apporti che possono venire dal corpo diplomatico non di carriera devono essere fruttuosi proficui e ben regolati. All’articolo 4 si parla della presentazione di una relazione riassuntiva che la Direzione Affari politici trasmette al segretario di Stato e si prevede la riservatezza delle informazioni raccolte che vengono comunque protocollate. Non partivamo dall’anno zero su questa materia, il regolamento è un modo per stare di più al sicuro. Dimostreremo a chi aspira a queste cariche che San Marino vuole fare le cose per bene, non solo si agisce per delibera del governo, ma anche attraverso un regolamento che riguarda tutti.

Margherita Amici, Rf
La Segreteria di Stato per gli Affari esteri deve essere ripensata, deve avere un ruolo strategico di rilancio economico, e qui si inserisce questo intervento del segretario Renzi. Fotografando la situazione attuale della nostra Repubblica la vediamo troppo chiusa in se stessa, mentre altri Stati portano avanti politiche di integrazione e di internazionalizzazione, noi ragioniamo in modo ancora troppo provinciale. Cosa ci rende diversi da qualsiasi altre province italiana? E’ una domanda provocatoria ma che deve farci riflettere. Oggi occorre affrontare il tema della sovranità che si misura su due grandezze, da un lato la solidità del meccanismo democratico, dall’altro la solidità dell’economia del Paese. Non c’è in gioco solo il benessere dei sammarinesi, ma anche la credibilità nazionale. Anche la segreteria agli Esteri deve giocare il suo ruolo di rilancio del Paese e uno strumento è proprio quella della revisione del corpo diplomatico consolare non di carriera. Questa è la ratio del regolamento posto all’attenzione della Commissione. Si hanno novità nelle procedure di reclutamento e nello screening della pratica.

Pasquale Valentini, Pdcs
Quando ho visto questo regolamento all’Odg mi sono chiesto il perché, il segretario ha risposto motivandolo con la codifica di procedure. Mi preoccupano un po’ le cose dette dal consigliere Amici che alza il livello di questo intervento, che servirebbe non solo a regolamentare l’acquisizione documenti, ma denota una volontà precisa, quella di dover incrementar le figure di agenti diplomatici non di carriera perché abbiamo bisogno che i nostri diplomatici diventino promotori per lo sviluppo economico del Paese. L’intendimento è sacrosanto, ma con dentro una marea di equivoci su cui rischiamo di scivolare. Mi viene da dire ‘attenzione’, può servire questa regolamentazione, ma bisogna capire di cosa parliamo. E’ molto difficile che persone non di carriera diplomatica- che hanno propri interessi economici e di vario tipo- siano disponibili a fare gratuitamente il diplomatico della Repubblica e che questo non coincida con interessi propri e con sovrapposizione di interessi che non sono interessi quasi mai della Repubblica. Io non ho riscontrato invece il problema che il nostro Paese non venga promosso, tutti nostri diplomatici hanno interesse a incontrare nostra camera di commercio, segretari con competenze economiche. Nella proposta di riforma della carriera diplomatica presentata nella precedente legislatura si introduceva una nuova figura, quella dell’incaricato d’affari, che ha sempre valenza di tipo diplomatico ma non ha le stesse prerogative. All’.articolo 4 condivido che quel tipo di informazioni- raccolte da database, informazioni provenienti dalle forze di polizia e da altri agenti diplomatici- debba rimanere riservato e protocollato alla segreteria di Stato. Ma quelle informazioni devono essere allegate alla pratica nel momento in cui si deve procedere all’iter di nomina. Altra cosa importante sono i criteri di revoca, anche qui la precisione è veramente importante.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Devo capire anche io la ragione di questo regolamento. Nella precedente legislatura si è proceduto a un Pdl passato in Commissione esteri tutto emendato e il cui iter si è concluso precocemente con la caduta governo. Vorrei capire perché ora si è invece proceduto ad un intervento più stringato rispetto quella proposta di legge. Prima domanda: questa bozza è emendabile? Il consolato onorario è contemplato nel regolamento? E’ previsto che per un semplice consolato onorario si possa avere accumulo incarichi in diversi paesi?
San Marino ha bisogno di agenti diplomatici non di carriera che possano portare il nome di San Marino nel mondo, ma la lettera di motivazione resta a disposizione della segreteria di Stato e del congresso. Anche io ho delle titubanze sui documenti protocollati in capo segreteria. Non si può esautorare la Commissione esteri. Il richiamo alla non violazione della privacy è condivisa, ma non ci può essere un atto di fede sull’assoluta discrezionalità della segreteria di Stato e del congresso di Stato.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd
Il provvedimento enuclea in modo dettagliato un binario molto efficace, per lo meno fornisce informazioni essenziali che in passato non sono state prese con la dovuta attenzione- sicuramente non nel recentissimo passato, ma in uno non troppo remoto- in cui ci si è trovati ad avere rappresentanti più legati alla propria specificità che all’interesse dello Stato e ci siamo trovati in spiacevoli situazioni con provvedimenti di revoca.

Repliche

Nicola Renzi, segretario di Stato
Questo regolamento poteva passare direttamente in congresso di Stato e non in Commissione. Le nomine dei diplomatici, secondo la legge, sono proposte dal segretario di Stato al congresso che adotta la rispettiva delibera e poi si viene in Commissione per la mera presa d’atto. Certo, con una nuova legge sulla carriera diplomatica questo iter si potrà cambiare. In passato non c’era nessun atto, tanto meno nessun regolamento che stabilisse cosa si andava a fare, questo regolamento è una prova di trasparenza con cui io, segretario di Stato, vi dico che non valuto da solo, ma che c’è una relazione del Dipartimento Affari politici, a cui abbiamo aggiunto informazioni delle forze di polizia- e l’abbiamo scritto- abbiamo aggiunto informazioni di database e informazioni reperite attraverso il nostro corpo diplomatico e consolare. In Commissione arriverà la relazione del Dipartimento, non c’è un passaggio in meno ma in più rispetto al passato, il fatto che le valutazioni non sono più in capo solo al segretario di Stato, ma anche all’amministrazione.

Il Segretario può poi prendersi la responsabilità di portare comunque la nomina. Quando andremo a rivedere la carriera diplomatica per legge, potremo introdurre non la presa d’atto ma la votazione della Commissione affari esteri che approva o boccia la proposta del governo. Non ho nessun problema a inserire la votazione commissione, ma non credo sia possibile derogare sul fatto che il corpo diplomatico deve lavorare a stretto contatto con il governo. Queste sono solo alcune risposte, sono disposto ad aprire confronto, ma non vorrei ci trovassimo tra 4 anni senza aver portato nulla. Questo regolamento non interviene sulle leggi esistenti ma è un regolamento che impone al governo margini di manovra molto più stretti rispetto al passato, se non ‘de facto’, certamente nella forma.

Pasquale Valentini, Pdcs
Non discuto la della bontà del regolamento, ma quando lei dice ‘ non va contro la legge esistente’. In passato si è ragionato che le leggi esistenti non erano garantiste, perciò era difficile fare nomine senza criteri. Se si dice che partiamo mettendo a posto la regolamentazione va bene, ma c’è proprio l’esigenza di intervenire su quella legge che regolamenta tutti gli aspetti della carriera diplomatica, visto anche le revoche avute. E’ giusto dire che si era evidenziata la carenza della legge esistente e che c’è bisogno, prima di fare altre nomine, di cambiare legge. Ma se la maggioranza non sente questa necessità, ha tutta un’altra impostazione.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Condivido che il regolamento sia inferiore alle leggi e che invece vanno modificate le leggi. C’è la possibilità che qualsiasi segretario di Stato, se non si mette mano alla legge, possa nominare diplomatici a disposizione con un passaporto diplomatico. Poi rispetto l’accumulo cariche: è previsto un qualcosa che eviti di essere accumulatore seriale di incarichi diplomatici?

Luca Santolini, C10
Questo regolamento risponde alle intenzione espresse dal programma di Adesso.sm rispetto all’internazionalizzazione dell’economia. E, come il Segretario ha spiegato, con questo non si toccano i passaggi della legge avviata all’iter, ma non approvata nella precedente legislatura. Nel programma di maggioranza c’è anche la volontà di fare una riforma complessiva della carriera diplomatica. Il regolamento è un piccolo passo che serviva a mettere dei paletti che prima non c’erano e per mettere nero su bianco passaggi che in passato magari avvenivano in ogni caso, ma in questo modo il governo chiarisce, all’interno delle convenzioni, i compiti dei diplomatici non di carriera.

Stefano Palmieri, Rf
E’ giusto che riusciamo a dotarci di un corpo diplomatico dal punto di vista reputazionale limpidissimo, ma anche che ci possa dare una mano in ambito economico. Non calcherei la mano sulle certificazioni di studi e di tipo linguistico, mettere tutto ci può togliere alcune opportunità che sono da valutare almeno in Commissione.

Nicola Renzi, segretario di Stato
Posso condividere la necessità di riforma della carriera diplomatica sollecitata da Valentini, ma le nomina chr porto oggi nel comma successivo sono le prime pratiche che mi sono state sottoposte in segreteria di Stato e che erano già state avviate prima dell’insediamento del nuovo esecutivo.
Ribadisco, rispetto la presentazione di questo regolamento, che piuttosto che fare tavoli e tavolini, ho preferito portare la discussione nella Commissione deputata. Sono ancora a disposizione per qualche giorno, per un’altra settimana, per recepire i suggerimenti dai commissari, dopo di che procederò a portarlo in congresso di Stato. Gradivo istituzionalizzare il confronto anche se non era dovuto per legge.

San Marino, 6 marzo 2017/01

 

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