Rimini. Peculato, in tasca 100mila euro di troppo

Rimini. Peculato, in tasca 100mila euro di troppo

Enrico Chiavegatti – Corriere RomagnaL’Amministratore di sostegno si tiene 100mila euro di troppo

RIMINI. Con l’avvicinarsi della chiusura delle indagini, aumenta anche l’ammontare della somma che l’amministratore di sostegno dei fratelli che per mesi hanno vegliato il corpo ormai mummificato della mamma deceduta avrebbe sottratto ai cugini. I 17mila euro della prima stima sarebbero infatti saliti già a 100mila. Di certo c’è, invece, che il sostituto procuratore Davide Ercolani, titolare dell’inchiesta condotta sul campo dagli investigatori della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri della procura guidata dal luogotenente Luigi Prunella, ha modificato il capo d’imputazione. Ora il reato ipotizzato non è più l’appropriazione indebita ma il peculato, rivestendo l’indagato il ruolo di pubblico ufficiale: a nominarlo amministratore di sostegno è stato infatti il tribunale. 

La storiaL’incarico del giudice era arrivato nei mesi successivi al ritrovamento del cadavere della di Bice Manoni, una ottantenne maestra in pensione. La donna abitava con i due figli in un villetta di via della Rondine e viveva da sola con loro grazie all’assistenza pubblica. Una indigente sui generis. Oltre alla casa di sua proprietà, si scoprì che l’ex insegnate era titolare di una novantina di buoni postali fruttiferi e libretti postali: un “tesoretto di almeno duecentocinquantamila euro. (…)

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