Rimini. Polizia di Stato in azione: tre arresti

Rimini. Polizia di Stato in azione: tre arresti

RIMINI. Nelle ultime 24 ore sono stati tre gli uomini arrestati dalla Polizia di Stato per diversi reati commessi.

Atti persecutori, lesioni e minacce aggravate contro una donna

Sabato 11 marzo 2017 gli agenti sono intevenuti in via Duca degli Abruzzi per sedare quella che era stata presentata come una lite e che si è rivelata ben altro. Una donna del 1986 e un uomo del 1976, i quali hanno raccontato di essere stati aggrediti da un altro uomo con un coltello, un cittadino macedone del 1984, che si è poi avvicinato con una mano insanguinata. Trovato il coltello dopo la perquisizione, la Polizia ha condotto tutti e tre presso gli Uffici della Questura. L’intervento del personale specializzato della Squadra Mobile ha consentito di chiarire la situazioni e di accertare che dietro una “semplice” lite in strada c’era ben altro: una storia di atti persecutori nei confronti di una donna. La donna e l’accoltellatore, sposato e padre di due figli, avevano intrecciato dallo scorso maggio 2016 una relazione che lei, dopo un paio di mesi di violenze sia fisiche che psichiche per la gelosia dell’uomo, aveva deciso di interrompere. L’uomo, non accettando la situazione, ha iniziato a pedinarla e a chiamarla insistentemente a tutte le ore del giorno e della notte, presentandosi in svariate occasioni sia sotto la sua abitazione casa che sul posto di lavoro ove in un’occasione, dopo averla insultata pesantemente l’ha percossa davanti a clienti e collaboratori. Molteplici gli episodi di violenze subite raccontati dalla donna alle forze dell’ordine, dichiarando di essere arrivata al punto, spaventata e minacciata, di decidere di vivere in mezzo alla strada pur di evitare ogni contatto con il quell’uomo violento. L’aggressione di sabato era solo l’ultima: uscita da un bar nei pressi della stazione si era infatti diretta con il bus in via Duca degli Abruzzi dove ad attenderla vi era un suo amico. Mentre i due camminavano lungo la via la donna, si è sentita afferrare per un braccio e voltatasi ha visto quell’uomo violento, che ha subito estratto da una tasca un coltello profferendo nei confronti della donna le seguenti parole: ”Adesso ti ammazzo..io so tutto di te..so dove abiti e dove lavori..stai attenta”. L’uomo – già noto alle forze di polizia per essere stato denunciato per fatti analoghi commessi nei confronti della moglie – è stato tratto in arresto per atti persecutori, lesioni e minacce aggravate, reato per il quale è stato portato in carcere ai Casetti di Rimini.

Irregolare presente sul territorio: arrestato per false generalità

Sempre sabato sera, ma in via Regina Elena, i poliziotti impegnati hanno proceduto a controllare per strada un passante che ha declinato le generalità di un amico in regola sul territorio italiano. Essendo privo di documenti e avendo notato delle esitazioni, i poliziotti hanno infatti deciso di accompagnare quell’uomo per l’identificazione presso gli Uffici della Questura. Gli accertamenti effettuati dal personale della Polizia Scientifica ha subito permesso di accertare che quell’uomo – di 30 anni – è irregolare, per violazione delle disposizioni che regolano l’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale ed essendo già destinatario di un precedente provvedimento di espulsione. L’uomo è stato quindi arrestato per falsa attestazione sulla propria generalità, reato per il quale sarà processato questa mattina e denunciato per violazione delle disposizioni in materia di immigrazione.

Furto di utensili tecnici nel Borgo San Giuliano: arresato tunisino classe 1968

L’ultimo arresto risale invece a domenica 12 marzo 2017. Erano da poco passate le 21 quando un equipaggio delle Volanti impiegato nei servizi di contrasto ai reati predatori ha arrestato in flagranza un uomo 48enne per un furto in abitazione commesso qualche minuto prima in borgo San Giuliano. L’uomo aveva infatti rubato trapano, seghetto, due saldatori, un flessibile angolare: materiale riconosciuto dal legittimo proprietario a cui è stato subito restituito. L’uomo, un tunisino del 1968, è stato condotto presso gli Uffici della Questura dove è stato arrestato.

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