Rimini. La donna del trolley è morta di stenti

Rimini. La donna del trolley è morta di stenti

Enrico Chiavegatti – Corriere RomagnaAutopsia sul cadavere nel trolley La donna sarebbe morta di stenti

RIMINI. Morta di stenti. Ad uccidere la donna trovata nel trolley ripescato al porto sabato mattina, è stata la fame. La mancanza di cibo che da tempo, molto probabilmente, non le permetteva neppure di muoversi. Ne è praticamente certo il professor Giuseppe Fortuni che ieri ha eseguito l’autopsia su quel corpo che, chi l’ha visto, ha detto sembrare essere uscito da un campo di sterminio nazista. 

L’autopsia. Il professor Giuseppe Fortuni, così come il suo collega Alfredo Di Donato, non ha riscontrato alcun tipo di ferita sul corpo della sconosciuta, ridotto a uno scheletro pelle e ossama nonda unamalattia. L’anatomo patologo ha stabilito che la morte della donna, alta 1,73 centimetri, non è attribuibile a lesioni provocate da armi bianche o da fuoco. E neppure per annegamento: non è stata trovata traccia d’acqua nei polmoni. Gli stessi organi raccontano anche che il decesso non è imputabile al loro collasso per mancanza d’aria. In quella bara inusuale, non è stata rinchiusa in posizione fetale quando era ancora viva. Il professor Fortuni non ha infine trovato segni di violenza sessuale ed ha collocato in un lasso di tempo di due settimane la data della morte, mentre la salma sarebbe rimasta in acqua al massimo per 3-4 giorni. Torna invece in dubbio l’etnia: i lineamenti asiatici sono visibili solo su un occhio. (…)

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy