San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 giugno, seduta del pomeriggio. Report SMNA

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 giugno, seduta del pomeriggio. Report SMNA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 19-23 GIUGNO

MARTEDI’ 20 GIUGNO – Seduta del pomeriggio.

Nella seduta pomeridiana prosegue il dibattito consiliare al comma 1 bis, sulle prospettive del sistema bancario e finanziario, in cui risultano iscritti a prendere parola in 56, tra consiglieri e segretari di Stato, con 30 minuti ciascuno di tempo a intervento. Il dibattito continuerà anche in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 1 bis. a) Riferimento del Segretario per le Finanze ed il Bilancio sulla situazione e sulle prospettive del sistema bancario e successivo dibattito su prospettive del sistema bancario e successivo dibattito (e altro).

Tony Margiotta, Ssd

Una relazione che fa chiarezza. In maggioranza mai c’è stato il dubbio sul percorso intrapreso. A chi dice che non c’è coesione in maggioranza e che il segretario di Stato è stato lasciato solo rispondo che non è vero. Abbiamo intrapreso il percorso legato a legalità e trasparenza di un’economia che ha vissuto e sta vivendo difficoltà importanti. La questione Asset: la relazione del segretario di Stato ha fatto comprendere come alcuni personaggi gestivano questa banca, personaggi che avevano creato un mondo parallelo, una realtà lontana dai comuni mortali. Sappiamo bene che per avere un fido dalla banca servono garanzie. Certi personaggi hanno gestito una banca a discapito di una intera comunità, hanno messo in pericolo risparmiatori, investitori, i fondi di tutti i lavoratori. Hanno governato con una gestione personale un’intero sistema. Dobbiamo sottolineare l’etica che serve in un sistema bancario chi invece fino a ieri ha gestito una banca in maniera personalistica.

I vertici di Bcsm nel mese di ottobre avevano presentato al congresso di Stato i riferimenti e le operazioni che avrebbero svolto per conoscere la situazione del sistema bancario, quindi l’Aqr. Non è una novità. E noi una volta al governo l’abbiamo sostenuta.

Faccio fatica a concepire l’opposizione fatta al commissariamento di Asset, oggi ancor di più dopo le motivazioni avute dal segretario. Posso capire chi ha fatto parte del precedente governo ma non gli altri della minoranza. Il capogruppo di Rete è in ogni conferenza stampa, incontro e riunione in linea con tutta l’opposizione. Cari colleghi di Rete faccio fatica a comprenderlo. Mi aspettavo foste al nostro fianco, magari con voce critica, ma con lo stesso obiettivo. Oggi invece l’intera opposizione è all’angolo e mi dispiace per i colleghi di Rete. A Valentini: quella è un’ordinanza non una sentenza. Non entra nel merito dei fatti contestati ad Asset. Ora dobbiamo guardare al futuro, abbiamo un progetto importante che può ridare vigore all’intera economia del Paese, attraverso l’accreditamento internazionale. Da oggi il fortino è caduto e i due mondi non esistono più. Mi auguro il momento sia affrontato al meglio e non solo in scontro con l’opposizione.

Dalibor Riccardi, Psd

Ringrazio il Segretario Celli per il suo riferimento iniziale, finalmente ha dato informazioni utili al ragionamento da farsi in Aula. Non mi vergogno di aver tenuto un atteggiamento neutrale, anche nel mio partito, rispetto alle tifoserie nate per Asset. E sono contento di averlo fatto. Alla luce del riferimento che ha dato le motivazioni sul provvedimento, credo che il clima da tifoseria non abbia altro che aumentato la tensione sociale e sono molto contento di non aver partecipato a questa cosa. Mi auguro che chi si è assunto certe responsabilità nelle gestioni di istituti di credito paghi nelle sedi opportune. Ma vorrei fare considerazioni anche in merito al suo operato, Segretario. Se è vero che si sono create tensioni anche nella cittadinanza, è anche vero che l’operato che Bcsm ha tenuto e il suo hanno, a mio modo di vedere, presentato gravi anomalie. E anche queste hanno contribuito ad aumentare la tensione sociale. E non hanno garantito il clima ideale per sovvertire i malumori. Credo che i lavori di Banca centrale non siano finiti qui e che con l’esito dell’Aqr temo si ripetano contestazioni simili, ma mi auguro di sbagliare. Altra inadempienza: non mi risulta Segretario che oggi l”opposizione possa presentare un suo membro nel Cda di Cassa. Internazionalizzazione: non mi sembra si siano fatti passi concreti, ci riempiamo solo di belle parole. E’ il momento di dare un’impronta più celere rispetto quanto fatto finora. Il progetto mi sembra molto ambizioso, ma dei temi proposti in questi 7 mesi in Aula non si è mai parlato, se non in forma embrionale. Io non dimentico le promesse da voi fatte in campagna elettorale e subito dopo, credo che anche i vostri elettori chiedano risultati che al momento stentano ad arrivare. E’ il momento di fare fatti.

Marco Podeschi, segretario di Stato per la Cultura

Ricordo che quanto letto nella relazione è anche nel programma di governo, alle parte sociali il progetto sarà trasmesso una volta chiusa la sessione consiliare. Ci sono proposte interessanti, dobbiamo alzare il discorso non solo sulle banche, ma anche sul Paese reale, non penso infatti si possa immaginare di ristrutturare il sistema bancario senza un modello di sviluppo del Paese e qualche idea su questo c’è. Diversamente dal passato questo non è modello italocentrico, si fa riferimento ai rapporti con Ue e internazionali.

Su Asset mi sono sempre chiesto perché un soggeto bancario che ha giornali e finanzia qualsiasi cosa può fare quello che vuole. A settembre/ottobre se vi ricordate, Banca centrale ha fatto un’iniziativa per allontanare dal Cda degli istituti bancari persone coinvolte in procedimenti giudiziari. Ma evidentemente alcuni personaggi erano intoccabili. Se ci sono leggi consolidate, fatte da più governi e maggioranza- Bcsm è nata nel 2005- se c’è la revoca di gradimento di certe persone che gestiscono centinaia di migliaia di euro, e non possono più essere nei Cda, perché queste persone continuano a fare il lavoro di prima? Se esistono, le leggi vanno rispettate. Se riteniamo la Lisf non vada più bene, se pensiamo che chi è presidente di una banca, poiché finanzia tutto e tutti, può fare quello che vuole, allora cambiamo le leggi. Qui non parliamo di dirigenti bancari che incidentalmente concedevano finanziamenti. Poi ricordiamo ancora la vicenda Re Nero, mi pare che i dirigenti siano sempre quelli. La storia non insegna niente o c’è qualcosa di patologico perché dal 2008 ad oggi mi risulta che siano cambiate le leggi, ci sono stati scontri tra Bcsm e Tribunale, nel governo, invece sembra che non sia successo niente.

Parliamo di riforma di Bcsm o il solito problema è mandare a casa nuovamente presidente e direttore? Dal 2005 non abbiamo avuto un presidente e un direttore che hanno finito il loro mandato.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

Stiamo rilevando ora un problema di fiducia perché, nel momento in cui il sistema bancario viene screditato, si mette in difficoltà il sistema stesso. E se un correntista o azionista perde fiducia, si rompe la catena. Lungi dal Pdcs l’avere mai fomentato o indirizzato qualcuno a portare i suoi risparmi fuori confine. Chiaro però che c’è rammarico da parte della nostra parte politica. In questi anni abbiamo dimezzato la raccolta ma siamo sopravvissuti e- dopo anche lo scudo fiscale e altri fattori esogeni, dopo un durissimo lavoro istituzionale- fa male vedere che questo governo e il segretario Celli hanno iniziato a iniettare nel Paese un virus letale che si chiama paura e sfiducia.Ed è un fattore creato all’interno della Repubblica di San Marino. Tutto è iniziato a febbraio con la denuncia della crisi di liquidità, senza però fornire spiegazioni su come poter intervenire, poi si è arrviati al commissariamento Asset. E’ ancora plausibile che uno voglia venire a investire a San Marino? A distanza di 6 mesi ne usciamo meglio o peggio come Paese? Noi diciamo che la situazione poteva essere gestita meglio. Come coalizione avete puntato tanto sulla condivisione, ma credo che, se ci fosse veramente stata, le cose sarebbero andate meglio. Senza parlare poi di condivisione con le parti sociali. Volete ridisegnar eda soli il sistema bancario? Da parte nostra un atteggiamento responsabile ci sarebbe stato. Non si può poi fare finta di nulla di fronte all’ordinanza del tribunale e dello scontro istituzionale in atto nel paese. Sulla nostra richiesta della commissione di inchiesta: ci sono coincidenze che fanno pensare.

Luca Santolini, C10

Da questo 19 giugno spero che nessuno farà più finta che un progetto di sviluppo per il settore bancario maggioranza e governo non ce l’abbiano, come è stato fatto fino ad oggi. La relazione parla di scelte di sistema rispetto cui non c’è intenzione di tornare indietro, di allineamento a best practice internazionali e di trasparenza, su cui tutti qui dentro si sono detti d’accordo. Se si vuole che l’internazionalizzazione del sistema bancario passi dalle parole alla realtà ci sono una serie di passaggi da compiere, uno è adeguare le norme. E’ un processo iniziato da un po’ di tempo, a cui hanno contribuito anche i governi precedenti, ma non è l’unico passaggio. Quello più complicato è rendere ‘compliance’ gli operatori.

Sono sicuro che prima della fine del dibattito si dirà che la situazione di Asset è la stessa di quella di altri istituti, ma eventuali situazioni di criticità, simili ad Asset, le rileva l’organo di vigilanza, dati e documenti alla mano, non certamente noi qui dentro o sui social. Se ci saranno situazioni di quel tipo- ma spero di no- sono sicuro che l’organo di vigilanza ce ne renderà edotti perché spetta a lui. Ma oggi dobbiamo discutere dei fatti gravissimi esposti nei documenti elaborati da Bcsm.

Abbiamo tutti perso perché non siamo stati capaci in passato di intervenire su certe distorsioni, è ora di porre nuovi mattoni. Dalla relazione del Segretario Celli emergono chiare le direttive del nuovo sistema finanziario e non solo, la riorganizzazioni degli istituti, valutando necessari interventi dello Stato. l termine di questo percorso il 100% degli istituti avrà bilanci a posto e certificati e nessun risparmiatore avrà perso nulla.

Giovanna Cecchetti, Ps

Non si può mettere in dubbio la sentenza del giudice Pasini. Banca centrale non è il quarto potere dello Stato, né una realtà inconfutabile, ma anch’essa deve sottostare alla sentenza della magistratura che accoglie il ricorso di Asset. Come si fa lasciare a imprenditori e correntisti con mille euro al mese? Se Bcsm voleva aiutare il sistema, in questo modo non l’ha fatto. Siamo sicuri che la cura alla malattia sia il commissariamento?

A ridosso dell’assemblea Carisp di domani, vorrei sollecitare i consiglieri di maggioranza: fermatevi a capire che, preso atto della sentenza, continuare ad avvallare ‘senza se e senza ma’ se le direttive di Bcsm vorrà dire essere complici della disfatta di Asset e del sistema bancario. Tornando sulla relazione, si ribadisce che l’autorità di vigilanza opera in trasparenza e a tutela dei risparmiatori, ma è un relazione scritta e dettata dai vertici Bcsm che dovrebbero invece fare un passo indietro e presentare le dimissioni per aver portato sfiducia al nostro sistema bancario. Questo grazie al governo e al segretario di Stato competente verso cui non possiamo portare la mozione di sfiducia solo perché non sono ancora passati sei mesi dal suo insediamento.

Marina Lazzarini, Ssd

Sono sconcertata dall’intervento del consigliere Cecchetti, è come se non avesse ascoltato la relazione su Asset.

Finalmente l’Aula e il Paese hanno potuto ascoltare le motivazioni che hanno portato al commissariamento di Asset, ero certa che le motivazioni fossero incontestabili, ma quello che ho ascoltato va oltre ogni immaginazione. Con Asset siamo di fronte a dirigenti e soci che hanno piegato a loro piacimento ogni regola. Hanno utilizzato i soldi dei correntisti come se fossero soldi di nessuno, tutto è stato piegato a interessi della governance della banca e dei soci senza rispetto per nessuno. Dopo queste rivelazioni sarebbero d’obbligo le scuse di chi ha contestato sui media e sui social l’azione di Bcsm. Sono opportune le scuse di chi ha minacciato segretario, presidente e direttore di Bcsm che hanno invece dimostrato di saper fare il loro lavoro e anche a loro va la mia stima e rispetto. Invece Cardelli, come se non avesse ascoltato nulla, presenta la richiesta di commissione di inchiesta per verificare la legittimità del commissariamento di Asset e dice che si aspettava responsabilità più eclatanti.

Mariella Mularoni, Pdcs

Esprimo soddisfazione del mio gruppo per l’anticipazione del comma sul dibattito bancario. Non possiamo tacere e andare avanti come nulla fosse dopo l’ordinanza del tribunale sul commissariamento. Vogliamo ammetter che le perdite di Asset sono da attribuire al commissariamento di Bcsm che il governo ha avvallato? Ci sono stati danni immensi alla liquidità che a gennaio non erano così palesi, senza fornire motivazioni vere del commissariamento e con assenza di dialogo di Bcsm con le banche. Di fronte alla mancanza di chiarezza e pressapochismo, la Dc ha presentato un Pdl per l’istituzione di una commissione d’inchiesta per fare luce su tanti interrogativi sollevati ma rimasti senza risposta. L’istituzione di una commissione di inchiesta rappresenta la soluzione per fornire ai cittadini garanzie necessarie affinché la problematica economica non diventi motivo di scontro sociale. Riteniamo importante far emergere le incongruenze. Il Pdl chiede di accertare responsabilità politiche e amministrative legate alla vicende Cassa, ma non solo. E’ d’obbligo fare chiarezza sul rapporto dei vertici Bcsm con i fratelli Confuorte.

Margherita Amici, Rf

Il benessere del passato non poteva durare a lungo perché prodotto da una piazza finanziaria che, mal gestita, ha fato scoppiare il sistema lasciando su campo morti e feriti. E’ folle credere che i suoi retaggi si siano esauriti con le vicende giudiziarie del Conto Mazzini. Oggi in Aula stiamo affrontando una delle tante metastasi di quel sistema del malaffare. Ma la memoria corta ci affligge. In passato venne chiesto a tutti i cittadini di salvare Banca del Titano di tasca nostra. Oggi la scelta politica è stata diversa, si è deciso di considerare Asset come una gestione privata e si sono prese le conseguenze, non inventate dall’oggi al domani, si è deciso di far rispettare e applicare la legge. Capisco che nel nostro Paese sia strano e che faccia gridare al colpo di Stato. Lo è se il rispetto della legge va a colpire un vecchio sistema, contro il malaffare contro provvedimenti ‘ad bancam’. Sull’ordinanza del commissario Pasini: per Finproject esattamente come oggi per Asset il ricorso fu impugnato e, come oggi, i commissari rilevavano gravi irregolarità che avevano portato al provvedimento di Lca. La storia si ripete ma con una sostanziale differenza: il giudice amministrativo Costanzo non si pronunciava nel merito, come era giusto e corretto che fosse, si limitava ad un controllo di legittimità formale. Allora come ora la vigilanza di Bcsm aveva condotto irregolarità formali nell’attuazione. Ricordiamo che da Fiproject scaturì poi Conto Mazzini.

Gian Matteo Zeppa, Rete

In questo Paese ci conosciamo tutti e spesso abbiamo una storia che vogliamo mettere nel dimenticatoio. Nella sua relazione. Segretario, sostiene che dopo il salvataggio di Assetm Cassa sarà rafforzata e diventerà una banca ‘pivot’ del sistema bancario. E’ un banale concetto detto per sedare chi vede dinamiche più cogenti. In questa relazione tutti gli attori sono chiamati in causa tranne uno, il tribunale. Celli lei è affetto da delirio di onnipotenza, vorrebbe far passare un messaggio di fermezza quando gli atti che l’accompagnano palesano una profonda insicurezza. Lei non è il cavaliere errante intento a salvare vit,e ma è colui che una sera in pizzeria si ritrovava a parlare di come smerciare voti con Carrirolo.

Faccia una cosa Segretario, lei che può, annulli l’assemblea di Carisp per farla svolgere dopo il dibattito consiliare. Lei e il governo potevate inserire un mese fa il comma sul membro dell’opposizione del Cda di Carisp. Morganti, spieghi ai microfoni cosa intende cquando dice che si deve fare ricorso al debito, non importa se esterno o interno, e quando parla dei depositi importanti dei sammarinesi. Cosa vuole fare, attaccare i conti bancari? Il quarto potere dello Stato, quello di Bcsm rasenta, è posto sullo stesso piano di un governo, di un parlamento e di una magistratura. Nella sua relazione cita sempre governo e Bcsm, gli altri sono semplici interlocutori per comunicare le cose quando i giochi sono ormai fatti. C’è una completa prostrazione del governo verso Banca centrale. Domando a Celli e Morganti: Bcsm ha davvero promosso la stabilità del sistema finanziario e tutelato i risparmi? Credo si debba tirare una riga e ripartire assieme, inutile trovare giustificazioni per chi dovrebbe fare vigilanza e continuare a dire che Grais e Savorelli sono i salvatori delle banche

Angelo della Valle, Ssd

Siamo al governo da sei mesi, non è che possiamo rivoltare il mondo. Certo, ascoltando oggi l’opposizione, credevo fosse più matura e in grado di proporre qualcosa di nuovo, anzi. La reazione del segretario Celli invece porta a qualcosa di nuovo, tanto che nei giorni scorsi abbiamo avuto tutti contro, anche Rtv che dava spazio a certe persone.

Eva Guidi, Ssd

Siamo giunti alla sesta volta tra Consiglio e commissioni segrete che parliamo di banche da dicembre scorso, senza contare i dibattiti avuti in comma comunicazione, speriamo oggi se ne esca con soluzioni condivise. Volevo sottolineare l’ampia condivisione di informazioni messa in campo dalla maggioranza sulle banche e ringrazio il segretario di Stato Celli per il riferimento odierno. Sono tre i settori interconnessi in difficoltà con cui fare i conti oggi, imprese, banche e settore pubblico dello Stato.

Il cambiamento è già qui: il settore bancario non può essere considerato solo supporto nel momento in cui contribuisce in modo determinato al bilancio dello Stato. Npl, la soluzione deve essere messa in campo in base a quali e quanti sono, siamo in ritardo, l’Aqr si è rimandata ma oggi noi possiamo più temporeggiare. Qualcuno dice qui in Aula che su Asset si aspettava motivazioni più consistenti per il commissariamento, ma allora cosa è considerato normalità? Per noi è necessaria una gestione pubblica degli Npl, perché si stanno impiegando soldi dei cittadini e la finalità dell’operazione non è guadagno su Npl, ma tutelare e proteggere il comportato, obiettivo che non può essere concepito da soggetto diverso dal pubblico. Mentre gli altri Paesi sono pronti a ripartire, noi siamo ancora qui a contare gli Npl. Stiamo lavorando per ricostruire fiducia e sicurezza per il settore del credito. E dovremmo farlo insieme.

Jader Tosi, C10

In questo luogo ormai c’è lo scontro, tutti contro tutti, attacchi personali senza portare soluzioni, Ma è veramente questo che vogliono i nostri cittadini? Credo invece che i cittadini vogliano soluzioni, non le storie degli avversari politici. Non siamo al bar ma in Consiglio. Oggi abbiamo riconosciuto, grazie alla lettura di documenti del Segretario, il problema e ci ritroviamo a dover dare soluzioni che la maggioranza sta portando avanti e che vorrebbe condividere seriamente. Dobbiamo aprire pacificazioni e superare il trauma delle elezioni, San Marino vince se la popolazione è unita nel dare soluzioni. Smettiamola con questa guerrilla che non è degna di un parlamento.

Oscar Mina, Pdcs

Volevo rassicurare il collega e amico Tosi, nessun trauma da elezioni, solo semplici differenti di vedute su come risolvere i problemi. Non siamo difensori di Asset o di altro istituto. Tuttavia, basandomi su fatti concreti, permettetemi alcune riflessioni. Riteniamo che le risultanze del commissariamento di Asset siano la sfiducia nei confronti del nostro sistema bancario e la perdita di liquidità. Ciò è emerso anche in questi giorni con l’accoglimento del ricorso da parte giudice Pasini. Ritengo il segretario Celli totalmente appiattito dall’operato Bcsm, quindi il provvedimento di Lca continuerà, ma è il secondo intervento di Bcsm rispetto cui il tribunale interviene denotando pressapochismo allarmante soprattutto da parte del direttore Savorelli e del coordinamento di Vigilanza. Io conosco solo tre poteri, quello legislativo, esecutivo e giudiziario, altri non ne conosco. Ho il dubbio che la relazione sulla prospettiva del sistema bancario, letta dal segretario non sia frutto del suo operato, mi sembra di avere ascoltato già certe proposte in commissione dal direttore Savorelli. Mi ha sorpreso il fatto che si parla poi anche di retribuzione, stiamo scherzando? Dite che per accompagnare sviluppo serve rivedere la retribuzione del management, non abbiamo votato un referendum che introduce un limite?

San Marino, 20 Giugno 2017/02

 

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy