RICCIONE (RN). Un raptus di gelosia. Questa la motivazione dichiarata durante l’interrogatorio di garanzia dal 55enne cesenate Michele Castaldo, che il 5 ottobre ha strangolato a Riccione la compagna Olga Matei, di origine moldava.
Il processo prosegue, ma ieri si è registrato un altro slittamento. A metà luglio il giudice dovrà decidere sulla perizia richiesta dal legale difensore, l’avvocato Monica Castiglioni. La perizia dovrà stabilire se il Castaldo sia pienamente capace di intendere e di volere, oppure se solo in parte. L’uomo, qualche anno prima dell’omicidio, aveva cercato di uccidersi con il gas nel suo appartamento di Gambettola.