SAN MARINO. Sono senz’altro le Istanze d’Arengo su ‘I fatti di Rovereta’, ammesse alla discussione in Consiglio Grande e Generale, il leitmotiv della lettera che Sylva Savoretti “scrive” all’antica popolare e democratica istituzione denominata Istanza d’Arengo. Un accorato invito perchè questa possa mantenere e continuare a tramettere quei valori e quegli ideali che dalla notte dei tempi, generazione dopo generazione, sono stati lo zoccolo duro della nostra antica democrazia, quella per cui nove anni fa la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dei luoghi della Terra, riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità.
Cara Istanza
non ci siamo mai presentate ufficialmente, ma se anche tu non mi conosci, ancora, io so bene chi sei.
So che sei stata pensata, voluta fortemente da chi prima di te ha saputo gettare le basi della convivenza civile, della partecipazione consapevole alla vita di una collettività, ed ora sei già abbastanza matura per svolgere più che bene il tuo compito; certo con due genitori come i tuoi, questo è abbastanza arduo ed impegnativo: Arengo e Democrazia ti hanno trasmesso tale “fardello”, che però è l’unico che potevano esprimere, sospinti dagli aneliti di tante menti illuminate. E tu stai davvero facendo del tuo meglio, rendendo onore al tuo retaggio.
So anche cosa dirai adesso: “parli bene tu, ma i miei genitori sono un po’ invecchiati e sono anche stanchi ed impolverati, avrebbero bisogno di una bella pulizia di Primavera…ed io con loro”.
Si, lo so. Il tuo compito è duro perché è pesante portare le richieste dei tuoi concittadini , che imprimono su quelle pagine tutto ciò che a loro interessa. Senti la responsabilità che ti è stata affidata di farti portavoce dei pensieri di tutti e di ciascuno.
Ma se posso permettermi qualche consiglio, tu fatti aiutare!
Certo, so che vorresti davvero fare tutto da sola, ed è importante l’orgoglio che nasce dalla tua natura; ma mettilo un po’ da parte, spesso il peso è molto grave: non fare l’eroina, fatti supportare non da una, non da sette, ma da molte più braccia per arrivare a destinazione.
Se ti viene chiesto un contributo eccessivo…..e ti tirano per la giacca….. tu, toglila! Non farti influenzare , non farti “usare” . Devi essere così libera da poter esercitare il giusto discernimento.
E guarda bene dove metti i piedi, perché nel tragitto puoi inciampare nei sassi dell’ignoranza, del dispetto, della provocazione…
Puoi essere abbindolata con false motivazioni, anche non volendo, e pur essendo tu in buona fede.
Allora, fatti sempre accompagnare dal più vero dei tuoi amici, il Pubblico Interesse: lui sa cosa fare, in ogni situazione, perché è quello spirito senza maschera che ti dice “sei nel giusto, vai avanti”.
Non fare come Ulisse, costretto ad ascoltare legato le voci delle sirene , per non soccombere al loro tranello.
Fa sentire la tua, di voce, da libera, slegata da ogni falso vincolo. Sii consapevole del tuo ruolo, pretendi quella coscienza civica che deve essere alla base del tuo “servire”. Pretendi il rispetto che ti è dovuto, e conferma, così, la tua dignità.
Sylva Savoretti
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